“Buon compleanno Dieta mediterranea”, si legge in uno striscione. Da Roma alla Sardegna è una voce unanime, quella dei contadini che si oppongono con forza al cibo artificiale. Oggi, alla manifestazione organizzata a largo Chigi, nella capitale, c’erano anche tanti rappresentanti dell’Isola, decisi a sostenere l’approvazione definitiva del disegno di legge che mura i prodotti a base cellulare, nel giorno del voto finale. 

Una posizione chiara, e già facilmente intuibile da quella raccolta firme di Coldiretti che ha messo insieme 20mila adesioni dalla Sardegna, tra gli oltre 2 milioni del resto dell’Italia. Tra gli autografi, anche quello dei presidenti della Regione Christian Solinas e del Consiglio regionale Michele Pais, ma anche di assessori, consiglieri e sindaci.

«Siamo a un punto cruciale per la nostra battaglia contro i cibi prodotti in laboratorio», commenta il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu, «che non solo contrastano il Made in Italy ma che ancora non danno certezze sulla loro stessa salubrità. Il successo costante nei nostri mercati di Campagna Amica», aggiunge, «dimostra quanto la popolazione italiana continui a preferire i prodotti sani e a chilometro zero in particolare quelli della nostra tradizione».

Il direttore di Coldiretti, Luca Saba, pone invece l’accento su ciò che ancora resta nell’ombra: «La battaglia Coldiretti contro i cibi creati in laboratorio», spiega, «ha sempre avuto l’obiettivo di difendere il nostro agroalimentare da aggressioni che arrivano da cibi tutt’altro che sicuri, come hanno confermato anche autorevoli studi scientifici. Dietro questo sistema, infatti, ci sono ancora troppi interessi di molte multinazionali, spinte da interessi prettamente economici».

(Unioneonline/L.Ne.)

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