Tutti d'accordo sulla moratoria, è lo strumento scelto – il disegno di legge approvato dalla Giunta che vieta l'installazione di impianti di energia rinnovabile per 18 mesi – che non convince.

In Consiglio regionale, i gruppi di maggioranza hanno presentato una mozione in cui viene proclamata una giornata di mobilitazione, studio e proposte sul tema. Primo firmatario Salvatore Corrias (Pd), che ha parlato di «una chiamata alle armi ai sardi affinché ci si mobiliti dinanzi a quello che si annuncia come un vero e proprio assalto alla nostra isola». Secondo il consigliere Dem, «questa mozione è anche una risposta ai territori che si stanno mobilitando da tempo, ai sindaci e ai comitati».

La giornata di mobilitazione sarà una seduta straordinaria dell'Assemblea, «da valutare se si possa anche tenere a Roma in piazza Montecitorio», si legge nella mozione. Il documento impegna la Giunta «a persuadere» il Governo a modificare il cosiddetto decreto Draghi, in particolare sul punto che riguarda le aree idonee e non.

Le opposizioni hanno già parlato di ddl bluff. Sostiene il capogruppo di Fratelli d'Italia Paolo Truzzu: «Dopo 68 giorni di letargo della maggioranza stupisce questa iperattività con un ddl e una mozione a sostegno novità assoluta, che sembra dettata più da ragioni propagandistiche tese a nascondere le responsabilità pregresse che a risolvere i reali problemi della Sardegna. Rispetto alla propaganda della moratoria credo che produrrà sicuramente risultati più positivi il decreto del governo che vieta l'installazione di impianti fotovoltaici sui terreni classificati agricoli dai vigenti piani urbanistici».

Per il parlamentare della Lega Dario Giagoni il disegno di legge «verrà sicuramente impugnato dal Governo, la norma sarà certamente ritenuta incostituzionale e farne le spese saranno i cittadini che sperano di veder protetto e tutelato il proprio territorio».

(ro.mu)

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