La Sardegna è la regione più economica per le mense scolastiche. Lo rivela l’indagine, giunta al settimo anno, di Cittadinanzattiva.

Prendendo in considerazione una famiglia tipo composta da due genitori e un figlio con Isee di 19.900 euro e reddito lordo annuo di 44.200 e ipotizzando una frequenza di 20 giorni mensili, nell’Isola si spende in media 61 euro al mese nella scuola dell’infanzia e 65 nella primaria.

Dato ben al di sotto della media nazionale, che è di 84 e 85 euro mensili rispettivamente, ovvero, 4,20 e 4,26 euro a pasto.

La regione più costosa è la Basilicata (109 euro mensili), seguita da Emilia Romagna (107) e Liguria (103). Molto economica l’Umbria (67 euro), regione in cui si spende di più solo rispetto alla Sardegna.

Il costo delle mense è aumentato in media del 3% in Italia. Minore l’aumento in Sardegna, intorno all’1,5%. Prezzi cresciuti in tutti le regioni salvo sei: in Abruzzo e Valle d’Aosta è rimasto invariato, in Basilicata, Lazio, Toscana e Umbria è diminuito. Significativo gli aumenti di Calabria (+26%), Lombardia (+7,5%), Molise (+7,2%) e Puglia (+6,9%)-

Quanto alla classifica per città, la più economica è Barletta seguita da Cagliari, Ragusa ed Enna. La più costosa Torino, davanti a Modena, Trapani e Livorno.

«Da anni chiediamo che la ristorazione scolastica diventi un servizio pubblico essenziale, che diventi gradualmente gratuito per tutti, a partire da chi vive in povertà», dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva.

(Unioneonline/L)

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