Chiude per «almeno 15 giorni» anche il blocco operatorio dell’ospedale Nostra Signora di Bonaria di San Gavino. E i pazienti di tutto il sud Sardegna – ma tanti anche da Nuorese e Ogliastra – avranno una sola destinazione se vogliono essere curati: Cagliari, con i suoi ospedali che stanno esplodendo sotto una pressione mai registrata. Il Brotzu, soprattutto. Il collasso del sistema è dietro l’angolo. 

La comunicazione “urgente” della struttura sanitaria del Medio Campidano porta la firma del direttore del presidio, Sergio Pili, e del direttore generale della Asl Giorgio Carboni. I destinatari sono i manager di tutte le altre aziende sanitarie della Sardegna meridionale,  i vertici del 118 e l’assessorato regionale alla Sanità. 

Stavolta non si parla di medici che mancano, di carenza di personale infermieristico o di problemi strutturali. Per spiegare le ragioni della chiusura, che scatterà dal prossimo 3 maggio, nella comunicazione si legge che è necessario effettuare dei lavori  per rendere compatibili le sale operatorie con il nuovo sistema di sterilizzazione degli strumenti chirurgici. Un cantiere  che, a quanto pare, occuperà spazi indispensabili per usufruire del blocco operatorio. Lo stop durerà «almeno» due settimane. Anche se dall’azienda fanno sapere che all’impresa è stato chiesto di non interrompere l’intervento nei fine settimana e si confida in una riduzione dei tempi. 

La scorsa settimana la manager del Brotzu aveva lanciato l’allarme: «Abbiamo finito i posti letto in numerosi reparti a causa delle chiusure negli altri ospedali» (QUI LA NOTIZIA). 

Ulteriori dettagli su L’Unione Sarda domani in edicola e nell’edizione digitale. 

Enrico Fresu

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