Era la festa per non soccombere alla fine dell'estate e per prolungare il divertimento dei vacanzieri delle stagioni d'oro, quando i pionieri del borgo si trattenevano per seguire i lavori di costruzione di ville, case e banchine. Diventata tradizione benaugurante, da quarant'anni, a Porto Rotondo torna anche quest'anno la Festa del calamaro. E trionfa, nonostante il tempo incerto: fuochi accesi a mezzogiorno, Piazza San Marco oggi si è animata per il tradizionale saluto alla stagione estiva ormai alle spalle. Due serpentoni in coda per degustare sei quintali di calamari, dorati in seicento litri di olio dalle sapienti mani di una decina di chef dell'Associazione Cuochi Gallura, serviti in cartocci (rigorosamente ecocompostabili) da trenta volontari, al lavoro dal taglio dei calamari fino al loro confezionamento, annaffiati da centoventi litri di Vermentino di Gallura della Cantina sociale di Monti e da oltre quattrocento di birra.

Tra gli stand, provenienti da tutta l'Isola, del mercato espositivo di prodotti tipici e manufatti artistici, i piatti di Francesco Roccaforte dj, la musica dal vivo della band Il volo, i flash mob di Halloween dei ballerini della Blackswan.

Quasi impossibile trovare un parcheggio tra le vie del borgo dopo le 12, presi d'assalto gli spazi sterrati all’esterno, il Centro commerciale naturale Porto Rotondo, che organizza l'evento, ha raddoppiato dosi e padelle: un quintale di calamari in più rispetto alle precedenti edizioni, con quella record dello scorso anno in cui la frittura è finita prima del previsto, e l'aggiunta di un pentolone per non lasciare, troppo a lungo, gli avventori a bocca asciutta.

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