Nessun furto di stanze ma una contesa civilistica finita colpi di mazza. C’è questo dietro la storia della camera tolta a un appartamento in un residence di Porto Rotondo. I carabinieri hanno ricostruito la vicenda segnalando due persone, di Roma e di Marino, alla Procura della Repubblica di Tempio.

I due indagati sono accusati di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, violazione di domicilio e danneggiamento. Stando agli atti notificati dalla Procura al difensore, l'avvocato Alberto Sechi, i due indagati non si sono appropriati di una stanza, tolta ad un appartamento e “annessa” al loro, senza una ragione. Nelle contestazioni si legge che i due, invece di intentare una causa con un atto di citazione, si sono “ripresi” una stanza che ritengono la loro sulla base delle planimetrie.

E in effetti dalle carte risulta una problematica di questo tipo. In pratica hanno esercitato con la forza e del tutto arbitrariamente un presunto diritto di ripristino. I fatti sono avvenuti nel residence Gli Asfodeli. Il cantiere è stato aperto qualche mese fa senza avvertire nessuno degli interessati, gli indagati sarebbero passati da un terrazzino, con una demolizione e ricostruzione “clandestine”. Vengono contestati i danni causati all’immobile “ridimensionato” a colpi di mazza. 

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