Presso l’ufficio Aspal (Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro), CPI decentrato di Palau, si vivono situazioni di difficoltà, non soltanto per il carico di lavoro dei dipendenti e per le normative e le procedure in continua evoluzione ma anche per il numero di addetti: alle normali situazioni di ferie e malattie si aggiungono infatti i trasferimenti.

«Questo è un problema di Palau come di tutte le zone periferiche», afferma Massimo Rocchitta, coordinatore generale Sinder Cisl Fp, laddove il personale, una volta assegnato ad una determinata sede, senza essere di quella zona, tende a chiedere l’avvicinamento a quella di residenza.

Ma queste situazioni, sostiene il sindacalista, sono conseguenza delle politiche praticate finora, in termini di distribuzione del personale e delle risorse, «il grosso delle quali finisce a Cagliari». Come sindacato, prosegue Massimo Rocchitta, «stiamo sostenendo da tempo la necessità di introdurre nel nostro contratto l’indennità di sportello, una misura necessaria particolarmente nelle sedi distaccate dei CPI-Centri per l’Impiego, come quella di Palau. Sul territorio non ci sono incentivi per starci; se agli addetti agli sportelli viene dato un incentivo, chiaramente vengono incoraggiati a rimanerci».  

Il problema di Palau, prosegue Rocchitta, «è particolarmente grave perché adesso c’è una valanga di gente che ha finito la stagione estiva e che quindi bisogna seguire, oltre a coloro che hanno perduto il reddito di cittadinanza, che devono essere accompagnati nel nuovo percorso», ossia la nuova misura “Supporto Formazione Lavoro” (SFL).

A ciò si aggiunge il fatto, e questo vale per tutti centri, che gli operatori sono stati chiamati a nuove normative, circolari e linee guida, con cambi di procedure, documentazione e modulistica, unitamente alle modifiche sulle piattaforme informatiche.

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