Sardegna amara per gli oligarchi russi amici intimi di Vladimir Putin. L’estate 2024 non promette niente di buono nella regione dove sono concentrati quasi un miliardo di euro di beni congelati dall’Unione Europea. Alisher Usmanov, Dmitry Arkadievich Mazepin, Oleg Deripaska e Petr Avenm, per citarne alcuni.

È già iniziato il “censimento” dei beni dei magnati che presto potrebbero essere venduti per sostenere la resistenza dell'Ucraina.

La Gallura è un terreno di caccia promettente per l’Unione Europea e per il suo braccio armato in Italia, il Comitato di sicurezza finanziaria (organismo del Ministero del Tesoro).

La confisca degli asset è una operazione legalmente rischiosa, ma sull’Unione Europea c’è il pressing degli Stati Uniti. Il patrimonio congelato in Gallura è notevole, si parla di ville (a Porto Cervo, Porto Rotondo e Palau), yacht, aerei, auto di lusso e terreni. Nei report delle Fiamme Gialle di Sassari e Olbia (i finanzieri hanno eseguito gli ordini di sequestro Ue) il valore stimato del tesoro gallurese dei magnati è compreso tra 800 milioni e un miliardo di euro.

Preoccupate e non poco le tantissime persone che lavorano alle dipendenze dei russi ad Arzachena e a Olbia e tutti gli operatori dell’indotto.

Ulteriori dettagli nell’articolo di Andrea Busia sul quotidiano in edicola e nell’edizione digitale

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