A vela nel Sud Sardegna per sfidare il diabete. L’arrivo ad Olbia del brigantino Nave Italia  è stata l’occasione per raccontare il progetto "Diabete in navigazione: come la tecnologia può aiutare", un equipaggio composto da quindici pazienti diabetici  (otto provenienti dal territorio gallurese, due da quello sassarese e cinque dall'area cagliaritana) che imbarcatosi sul veliero dal Molo Ichnusa di Cagliari ha veleggiato nei mari dell’Isola dall'11 al 15 luglio combattendo pregiudizi e tabù: il  diabete impone regole da rispettare ma non ci sono limiti alle possibilità lavorative o ricreative. Con le terapie, la tecnologia, le capacità di adattamento e le dovute attenzioni si può gestire la quotidianità, proprio come fanno alcuni sportivi, vittoriosi nonostante la patologia.

Il progetto, altamente educativo e aggregativo, è stato realizzato dal direttore della Diabetologia della Asl Gallura, Giancarlo Tonolo, insieme alle associazioni Diabete Zero Odv e Janasdia, ed approvato nei mesi scorsi dalla Marina Militare Italiana e dallo Yacht Club Italiano, in quanto ritenuto in linea con gli obiettivi perseguiti dalla Fondazione Tender to Nave Italia, nata proprio dalla cooperazione tra lo Yacht Club Italiano e la Marina Militare. Un organismo che dal 2007, attraverso le iniziative inclusive, combatte ogni pregiudizio utilizzando la "terapia delle avventure”.

I pazienti che hanno partecipato all’avventura tra le onde, undici uomini e quattro donne tutti diabetici di tipo 1 (con dispositivi innovativi di monitoraggio e somministrazione di insulina), hanno un'età media di 47 anni, esattamente tra i 21 e i 69 anni. Accompagnati dal dottor Giancarlo Tonolo, della AsI Gallura e dal dottor Alberto Manconi, della Asl di Sassari, che hanno svolto diversi turni di attività marinaresche e briefing sul diabete per valutare le glicemie, le alterazioni e i motivi di queste ultime, i pazienti sono stati sottoposti  a una precedente fase di training nella quale sono stati preparati a risolvere le difficoltà di gestione dei compiti lavorativi sul brigantino rispetto ai tempi dell'alimentazione, compresa la gestione delle intolleranze al lattosio e i problemi di favismo e celiachia.

Obiettivo finale valutare le capacità di adattamento dell'equipaggio, in una condizione diversa da quella quotidiana, lontano dalle strutture sanitarie. Un'attività gestita comunque in sicurezza, perché grazie alla telemedicina era possibile collegarsi, se ce ne fosse stato bisogno, con operatori in grado di supportare i pazienti da terra.

Fondazione Tender to Nave Italia è un ente senza scopo di lucro che da molti anni combatte ogni forma di pregiudizio sulle disabilità e sul disagio sociale. Lo fa con  i progetti educativi e riabilitativi che vengono realizzati a bordo di un brigantino a vela, seguendo un metodo che ha dimostrato nel tempo la sua efficacia: l’avventura Nave Italia che, anno dopo anno, missione dopo missione, dimostra che in mare non ci sono muri, tutti sono indispensabili nella vita di bordo e possono esserlo anche a terra. Presenti all’incontro con la stampa il dott. Giancarlo Tonolo (Direttore SC Diabetologia ASL Gallura), Luisa Iaria (Project Manager Tender to Nave Italia), il presidente della Lega Navale di Olbia, Tore Bassu,  con una rappresentanza del direttivo.

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