«Ferma e decisa contrarietà».

È quella espressa con un comunicato dai sindacati Siulp, Siap e Silp Cgil, per la ventilata chiusura del presidio di Palau della polizia di Stato, al momento operativo con sei agenti. Una nota prodotta in seguito alla riunione con il dipartimento della P.S. a Roma dove i vertici nazionali e provinciali delle confederazioni hanno evidenziato come sembri «inverosimile che si possa chiudere», scrivono, «un presidio che fornisce sicurezza e legalità nel territorio di competenza per l’indisponibilità di una sede alternativa».

E se l’amministrazione comunale vuole rientrare in possesso dei locali le sigle sindacali «non credono che, a livello locale, durante i vari comitati dal 2019 a oggi, sia stato fatto tutto il possibile per ricercare una soluzione che potesse contemperare le esigenze della cittadinanza e delle lavoratrici e dei lavoratori della Polizia di Stato». «Perplessi» poi i sindacati sulla decisione di «attribuire le funzioni di polizia ad altra Forza di Polizia sul territorio comportando in tal modo un arretramento ulteriore della nostra presenza».

La domanda è allora perché «tali funzioni non siano state demandate al vicino commissariato di Porto Cervo che già le espleta, e sulla quale competenza territoriale ricade anche il comune di Palau». In conclusione le tre sigle ribadiscono che chiudere Palau, «oltre a disperdere le grandi professionalità frutto di anni di formazione e specializzazione del personale ivi operante, incide negativamente sulla sicurezza dei cittadini e dell’intero tessuto sociale, economico e produttivo di quella località».

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