La procuratrice dei minori di Sassari, Luisella Fenu, aveva lanciato l’allarme sulla situazione di Olbia nei giorni scorsi, dopo la sparizione, conclusa fortunatamente bene, di due ragazzini. E oggi davanti ai giudici del Tribunale di Tempio è approdata una storia che sembra confernare i contenuti dell’appello magistrata.

Un ragazzino di 12 anni, olbiese, è rimasto per quasi un mese in balìa di un giovane bosniaco residente a Olbia, accusato (e ora sotto processo) di estorsione, stalking e di cessione (al minore) di droga. I fatti descritti nel capo di imputazione sono avvenuti nell’estate dello scorso anno.

La giovanissima vittima entra in un incubo quando, convinta dal ragazzo bosniaco, inizia a portare via da casa oggetti in oro e gioielli che vengono consegnati all’adulto.

Dopo iniziano le minacce, i pedinamenti e le richieste pressanti di altri soldi e gioielli al minore, al quale viene ceduta anche della droga. Il minore racconta tutto ai genitori e quando il responsabile della persecuzione lo scopre, la situazione peggiora.

La vittima è costretta a lasciare la città e ancora oggi non mette piede a Olbia.  

La famiglia della vittima è parte civile nel processo, assistita dall’avvocato Giuseppe De Meo, l’imputato è difeso dall’avvocatessa Mariella Pirina. Il ragazzino ha confermato tutto davanti al giudice. 

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