Stadio a Cagliari, la linea della Regione: il nuovo impianto sulla 554
Si apre la strada al polo sportivo nell’area accanto alla 131 Dir, dietro la MotorizzazioneVia da Sant’Elia. Mentre la politica – e non solo – è concentrata sul maxi finanziamento da 50 milioni chiesto dal Cagliari calcio, la Giunta regionale sposta lo stadio: il nuovo impianto potrebbe sorgere a Su Stangioni, tra le strade statali 554 e 131 Dir, nei terreni che circondano la Motorizzazione civile. Esistono anche le prime bozze del progetto, mai rese pubbliche prima d’ora: campi sportivi, parcheggi, perfino la nuova fiera. Tutto nella piana di San Lorenzo, l’area libera a nord della città, dove il Piano urbanistico da anni prevede uno spazio per strutture «di grande scala».
L’idea
La mossa di Villa Devoto spariglia le carte in un momento in cui il piano per far rinascere il vecchio Sant’Elia è arrivato a un punto cruciale: entro il 7 febbraio il Comune dovrà ufficializzare la propria candidatura a ospitare le partite degli Europei 2032.
Ma il dibattito in Consiglio regionale si è arenato sui costi per le casse pubbliche: le cifre evidenziate nel piano economico finanziario presentato poco più di un mese fa dal Cagliari calcio sono lievitate fino a 192 milioni di euro – Iva compresa –, più che raddoppiate rispetto ai 78 milioni previsti dallo studio di fattibilità datato novembre 2018. Il piano che per restare in equilibrio ha bisogno di due grandi stampelle: un finanziamento comunale di 10 milioni e un altro regionale da 50 milioni. Una cifra imponente, che parte della maggioranza di centrodestra sperava di trovare nella legge finanziaria. Le trattative ora potrebbero essere spazzate via da questa novità. Anche perché i costi ipotizzati nel nuovo progetto messo in piedi dalla Giunta sono decisamente più bassi di quelli prospettati dal club di Giulini. L’investimento si aggira intorno ai 70 milioni di euro. Meno della metà.
Il piano
Le carte su cui si sta ragionando a Villa Devoto prevedono la realizzazione di un nuovo polo sportivo e fieristico nella piana di San Lorenzo, tra gli uffici della Motorizzazione civile e l’ex inceneritore.
La simulazione al computer fatta dagli ingegneri mette al centro dell’area - attualmente libera - lo stadio, che verrebbe affiancato anche da altri impianti sportivi (una pista per l’atletica e campi polivalenti). Ci sono anche tre zone dedicate ai parcheggi: la prima a poca distanza dal Quadrifoglio – il grande svincolo al confine tra i territori di Cagliari e Selargius –, un’altra più vicina alla Statale 131 Dir, e infine un’altra area per la sosta delle auto di fronte alla Motorizzazione civile, con ingresso dalla Statale 554.
Il passato
L’ipotesi di un nuovo stadio a Su Stangioni era stata presa in considerazione anche dal Comune, esattamente undici anni fa: sullo spostamento della casa del Cagliari da Sant’Elia alla zona nord del capoluogo aveva già riflettuto a gennaio del 2012 la Giunta guidata allora da Massimo Zedda. E si è ipotizzato, negli anni, anche il passaggio di una linea della metropolitana leggera.
Lo scenario
La mossa a sorpresa della Giunta regionale rischia di far tramontare definitivamente la candidatura della città agli Europei 2032, già in bilico. I tempi sono stretti.
Nelle scorse settimane la Figc ha organizzato un incontro allo stadio Olimpico con i tecnici delle città coinvolte nel progetto.
Tra pochi giorni la Federazione dovrà avere la lista definitiva degli stadi già disponibili o da realizzare. Perché subito dopo comunicherà all’Uefa l’elenco delle 10 città candidate. Alla rosa iniziale è stata aggiunta da poco Verona: le probabilità che la città veneta prenda il posto di Cagliari aumentano di ora in ora.
Michele Ruffi
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Dai problemi legati alla viabilità al Palasport del futuro: i motivi del trasloco a Su Stangioni
La viabilità è stata studiata e realizzata negli anni Settanta, quando il traffico era un lontano parente di quello attuale e i quartieri residenziali vicini al mare non erano ancora stati completati. Viale Ferrara – dove negli ultimi anni si sono verificati diversi incidenti, alcuni anche mortali – taglia in due la zona dello stadio Sant’Elia: da una parte il parcheggio Cuore, dall’altra l’impianto sportivo, che ora è affiancato dalla Unipol Domus. È questo uno dei motivi di perplessità che avrebbe spinto la Regione a pianificare un nuovo stadio a Su Stangioni, tra le Statali 554 e 131 Dir.
Le idee
Sull’area che si affaccia sul mare, poi, ci sono altri progetti. Uno è stato presentato appena un mese fa, proprio a Villa Devoto: il nuovo Palazzetto dello sport, che dovrebbe sorgere al posto del parcheggio Cuore.
A fine dicembre il governatore Christian Solinas, affiancato dal ministro per lo sport Andrea Abodi aveva lanciato il progetto, da realizzare entro il 2026. Una struttura che tutte le associazioni e gli enti coinvolti considerano «strategica» per il futuro dell’Isola, tanto che già se ne parla come «un’eccellenza regionale» che diventerà la casa di tutti gli sport. E non solo: come gli altri palasport potrà ospitare anche concerti e eventi culturali.
I dettagli
La struttura avrà una capienza massima di ottomila spettatori. Fra due mesi, aveva previsto il ministro Abodi, si concluderà la procedura amministrativa. «E fra tre anni avremo il nuovo palazzetto», è stata la sua previsione. Moderno e sostenibile, accessibile a tutti, con un’estetica architettonica e artistica di pregio tale da valorizzare il contesto ambientale. Polifunzionale, perché pur avendo una matrice sportiva, potrebbe ospitare anche concerti, manifestazioni teatrali, spettacoli musicali. Questa l’opera descritta da Regione, Comune e ministero a fine dicembre. Lì troveranno casa molte federazioni sportive: dal tennis alla pallavolo, basket, tennistavolo.
La gestione
Il Palazzetto sarà gestito da Sport e salute, il braccio operativo del ministero guidato da Andrea Abodi: il progetto è stato selezionato tra altre 118 richieste presentate a livello nazionale.
Il progetto, che si inserisce in quello più ampio di riqualificazione del quartiere di Sant’Elia, ha un costo di 25 milioni di euro, di cui 13 dalla Regione che ha consentito con l’ultima legge Omnibus la copertura finale del fabbisogno finanziario e il resto in arrivo dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e dagli stanziamenti delle federazioni sportive, che hanno creduto nell’opera.
I tempi? Stando agli annunci, sono strettissimi: entro il 31 marzo sarà bandita la gara per la realizzazione. E i termini sono da rispettare: l’utilizzo di fondi europei Pnrr non ammette sconti. O si rispetta la tabella di marcia ao si rischia di perdere il finanziamento.