Tutto da rifare nella corsa a nuovo procuratore di Cagliari.

Questa sera a Roma Andrea Garau, capo dell’ufficio nuorese, in corsa per ricoprire quel ruolo assieme alla collega Maria Alessandra Pelagatti, ha ritirato la domanda «per senso di responsabilità», ha scritto in una lettera ai componenti del Plenum del Csm riunitisi a Roma per assegnare l’incarico dopo un anno e due mesi di attesa.

Una iniziativa presa per “svelenire il clima”, così avrebbe sostenuto, dopo le polemiche nate in seguito all’esclusione dal gruppo di papabili dell’attuale procuratore aggiunto di Cagliari Gilberto Ganassi.

Tecnicamente ieri si sarebbe potuto convergere su Pelagatti nominandola capo della Dda, ma il Plenum ha rimandato la pratica alla quinta commissione, che si occupa del conferimento degli incarichi direttivi e semidirettivi e che potrebbe riunirsi mercoledì.

Ma per qualcuno degli addetti ai lavori è possibile si decida ancora prima di riaprire i termini per attirare altri candidati: ipotesi per la quale spinge la parte del Plenum che non vedrebbe di buon occhio l’assenza, nel curriculum di Pelagatti, di un ruolo da pm di primo grado (è sostituta procuratrice generale a Cagliari), e ritiene non abbastanza esperto per guidare una Procura distrettuale l’altro magistrato in corsa, Gregorio Capasso (pm a Latina), al quale la stessa quinta commissione a novembre non aveva dato voti riconoscendone invece tre ciascuno a Pelagatti e Garau.

Opinione che si contrappone a quella di altri magistrati del Consiglio, per i quali si dovrebbe decidere tra Pelagatti e Capasso. Filtra anche la possibilità che si presenti Roberto Saieva, procuratore generale a Cagliari, ma l’unica certezza al momento è l’autoestromissione dalla competizione di Garau: «Sono stato ingiustamente attaccato», ha sostenuto nella missiva inviata al Csm.
© Riproduzione riservata