Dovrà difendersi dall'accusa di minacce a mano armata davanti al Tribunale monocratico don Massimiliano Pusceddu.

Lo ha deciso il gup Giuseppe Pintori che oggi lo ha rinviato a giudizio per una presunta spedizione punitiva avvenuta a Elmas in cui l'ex cappellano della Polizia avrebbe estratto una pistola.

Un'arma utilizzata, secondo l'accusa, per minacciare il marito di una donna che gli avrebbe confessato alcuni problemi di coppia.

Assieme al noto prete boxeur fondatore del movimento "Apostoli di Maria", sono stati mandati a processo anche il presunto complice nell'aggressione Efisio Giuseppe Spano, quarantenne di Vallermosa, fratello della donna amica di Pusceddu e quindi cognato del terzo indagato, l'amministratore della società "Top Carni Sardegna Srl", Valentino Setti, cagliaritano di 45 anni.

Assistiti dagli avvocati Alfonso Olla (per Pusceddu e Spano) e Francesco Marongiu (per Setti) devono rispondere a vario titolo di minacce, per aver portato una pistola a tamburo in luogo pubblico, non averne denunciato il trasferimento di detenzione e lesioni personali. A novembre la prima udienza.
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