«Cosa si intende per “lasciare indietro”?». Mentre i vertici di Asl e Brotzu cercano di mettere a tacere le polemiche legate allo scorporo del Microcitemico, arriva la replica dell’Asgop, Associazione sarda genitori Oncoematologia pediatrica.

«Cosa si intende per "lasciare indietro"? Noi genitori, già preoccupatissimi per l'esito incerto delle cure, ci sentiamo lasciati indietro quando una tac viene refertata in ritardo o una procedura di sedazione per rivalutare il midollo (e quindi lo stato della malattia) oppure per fare la chemio salta e si è costretti a riprogrammarla (con bambini a digiuno dal giorno prima e dopo aver percorso chilometri)», spiega la presidente Francesca Ziccheddu, che risponde punto per punto alle dichiarazioni del direttore generale della Asl di Cagliari Marcello Tidore e alla manager del Brotzu Agnese Foddis.

«Circostanziamo il nostro problema, è possibile che in altre realtà manchino i medici che si rendono disponibili, da noi ci sarebbero ma occorre solo fare i contratti», spiega. «Ancora una volta ci rispondono a parole. Si precipitano a risponderci - a parole - anziché con i fatti, ci saremmo piuttosto aspettati l’annuncio del rinnovo della convenzione scaduta», sottolinea.

«La burocrazia per far dialogare quotidianamente tre strutture crea stress e dilata i tempi, questo è il problema, e non lo crea certo chi lo solleva e lo denuncia. Per quanto riguarda il personale sanitario, abbiamo sempre ringraziato i medici, gli infermieri e tutto il personale dell'ospedale per il sacrificio e l'abnegazione nella cura dei nostri figli e cogliamo ancora questa occasione per farlo».

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