Laica, liberale, garantista e pacifista: potremmo riassumerla in quattro parole la Costituzione scritta da Paolo Maninchedda e Franciscu Sedda, rispettivamente presidente e segretario del Partito dei Sardi.

La nazione sarda è plurale e composita, e tuttavia unica e unita, si legge nel preambolo; ospitale pacifica e laboriosa.

Anche nella nazione sarda la sovranità appartiene al popolo, di cui fanno parte i fuorisede con residenza nell'Isola.

Laica, una repubblica che si basa sui principi della rivoluzione francese (libertà, uguaglianza, fraternità) ma anche sulla tolleranza e la solidarietà, che mantiene il suo vincolo culturale e istituzionale con l'Europa, "in uno spirito federale".

Sono quattro le lingue nazionali: sardo, sardo corso, tabarchino e algherese; quella ufficiale sarà scelta tramite apposito referendum, così come sarà una consultazione referendaria a scegliere la bandiera e l'inno.

Liberale, e anche pacifista e attenta ai diritti degli ultimi, se si legge la parte riguardante i diritti fondamentali del popolo sardo.

Da quello relativo alla libertà religiosa al diritto al lavoro (con ferie retribuite e riposo settimanale come già previsto). E ancora, il diritto alla sicurezza, alla libertà, alla salute, con cure che devono essere accessibili anche ai meno abbienti.

Garantista, la nazione sarda proibisce la pena di morte ma anche l'ergastolo.

Pacifista, le è vietato aggredire altre nazioni o altri popoli.

Attenta anche ai diritti degli omosessuali, almeno così pare, dato che nell'articolo che parla di matrimonio, unioni civili e famiglia, non si fa riferimento al fatto che la famiglia debba essere formata da uomo e donna.

Per quanto riguarda l'architettura istituzionale, presidente della Repubblica e presidente del Consiglio dei ministri sono entrambi eletti dai cittadini a suffragio universale, il primo ogni 5 anni, il secondo ogni quattro.

Così come ogni quattro anni, ma in data diversa da quella delle elezioni del presidente, vengono eletti gli 80 deputati del Parlamento sardo.

La Costituzione sarda, inoltre, introduce l'immunità parlamentare e fa suo un vecchio pallino di Silvio Berlusconi: le carriere di giudici e pm devono essere separate.

"Noi oggi, dunque, approviamo questa nuova Carta de Logu per onorare un impegno storico verso il desiderio di libertà e felicità passato, presente e futuro delle donne e degli uomini di Sardegna", si legge nel preambolo. "Noi, la Nazione sarda, oggi, attraverso questa nuova Carta de Logu ci facciamo Repubblica di Sardegna".

La bozza costituzionale, spiegano Maninchedda e Sedda, è aperta a contributi e proposte di modifica.

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Davide Lombardi
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