Un po' di raffreddore, ma tutto era finito da settimane. Credeva che il Covid-19 fosse ormai un capitolo chiuso, una tredicenne cagliaritana, e così è stato: il test con il tampone da tempo è negativo. È però successo che nei giorni scorsi i suoi anticorpi, vincitori con il Covid-19, sono "impazziti" e se la sono presa con gli organi interni della ragazzina, accanendosi sul cuore. La reazione immunitaria tardiva si chiama Mis-C e ha provocato una miocardite acuta (un'infiammazione che impedisce al cuore di pompare il sangue) e gravi alterazioni ematiche che in Cardiologia al Brotzu hanno stabilizzato. Mercoledì scorso il ponte aereo con Roma: la tredicenne cagliaritana è ricoverata all'ospedale pediatrico Bambin Gesù. Migliora, lentamente.

Lavoro di squadra

«Gli specialisti della Pediatria del Brotzu, Maurizio Zanda e Giuseppe Masnata, assieme al cardiologo pediatrico Roberto Tumbarello, hanno subito fatto la diagnosi corretta: una risposta eccessiva e tardiva al Covid-19 da parte del sistema anticorpale. La ragazzina è arrivata da noi in Cardiologia senza che si perdesse tempo prezioso», spiega il primario Maurizio Porcu, «e subito abbiamo aperto un canale di comunicazione con il Bambin Gesù». Un aereo della Protezione civile ha poi accolto a bordo la ragazzina, con il cardioanestesista rianimatore Sigfrido Mura e la coordinatrice degli infermieri di Cardiologia, Cristiana Caredda. Da allora, a curare la tredicenne è l'équipe romana. «Non è raro vedere miocarditi acute in ragazzini, spesso causate da virus influenzali anche meno aggressivi del Covid-19», spiega Maurizio Porcu: «Talvolta è necessario il trapianto di cuore. Significa che anche i ragazzini devono tenere condotte per non essere contagiati e, a loro volta, contagiare».

L'infettivologo

Il "virus dei vecchi", come si diceva a inizio pandemia, in realtà non lo è. «Il caso di questa ragazzina», sospira Stefano Del Giacco, professore di Medicina interna all'Ateneo e immunologo dell'Azienda ospedaliero-universitaria del Policlinico di Monserrato, «dimostra che tutti dobbiamo seguire le regole anti-Covid-19: mascherina, distanziamento e igiene delle mani. La sindrome Mis-C che ha colpito la tredicenne», aggiunge Del Giacco, «si era vista spesso a Bergamo, all'inizio della prima ondata, con una quantità di casi trenta volte superiore alla media. Significa che spesso bambini e giovani sono asintomatici o paucisintomatici, ma comunque contagiati: dunque, diffondono il virus e sono esposti alla Mis-C, cioè alla reazione abnorme del sistema immunitario, che aggredisce gli organi. È pericolosissima». Dunque, i giovani devono seguire le regole non solo perché contagiano poi i familiari adulti o anziani: «Questa sindrome Mis-C ha numeri in crescita», ammonisce Del Giacco, «dunque seguire le regole, per i giovani, non è soltanto una questione di altruismo».

Luigi Almiento

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