Giornata di riflessione oggi a Cagliari incentrata sulla crisi climatica. Al Centro servizi per il volontariato di viale Monastir, le Acli Sardegna hanno organizzato un incontro che ha preso le mosse dall’esortazione apostolica “Laudate Deum” di Papa Francesco – che completa quanto già affermato nell’Enciclica “Laudato si’” - per lanciare un allarme e una chiamata alla corresponsabilità di fronte all’emergenza del cambiamento climatico, prima che sia troppo tardi.

Dopo i saluti del presidente regionale delle Acli Mauro Carta, è stato Sua Eccellenza Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e segretario generale della CEI, a introdurre il tema.

«Il Papa con questa esortazione lo dice chiaramente: se vogliamo interessarci dell’uomo dobbiamo interessarci dell’ambiente. Ugualmente, chi si vuole interessare a migranti e poveri non può non interessarsi alla questione climatica; lo abbiamo visto col Marocco, già prima del terremoto erano anni che le precipitazioni erano scarse e questo probabilmente vorrà dire ulteriori movimenti di persone», ha detto Baturi.

Il prelato ha poi citato l’esortazione, il paragrafo 25: «Non possiamo nemmeno dire che la natura sia una mera “cornice” in cui sviluppare la nostra vita e i nostri progetti, perché siamo inclusi in essa, siamo parte di essa e ne siamo compenetrati, così che il mondo non si contempla dal di fuori ma dal di dentro. Dobbiamo occuparci dell’ambiente perché questo non è un elemento estetico: la natura è un elemento della creazione che viene presentata fin dalla genesi. Il Papa fa propri alcuni dati scientifici - interessante che il Papa parla chiaramente della COP prossima ventura di Dubai - e dice che la crisi della natura dipende dall’uomo; l’idea che va diffondendosi è che l’uomo potrà risolvere questo problema sviluppando ancora il suo potere ma il Papa dice di no, dobbiamo tutti ripensare il potere umano, al suo significato e ai suoi limiti». 

Monsignor Baturi ha proseguito: «Quali fini etici ha oggi il potere? Chi definisce il potere? Con quali criteri, ad esempio, scegliamo le banche? Sto parlando di noi perché il Papa dice che c’è una responsabilità macro, di chi esercita il “potere macro” ad alto livello, ma anche di ognuno di noi. “Nella propria coscienza - dice il Papa al paragrafo 33 - e di fronte ai figli che pagheranno per i danni delle loro azioni, si pone la domanda di senso: qual è il senso della mia vita, qual è il senso del mio passaggio su questa terra, qual è in definitiva il senso del mio lavoro e del mio impegno?”».

Valter Piscedda (foto concessa)
Valter Piscedda (foto concessa)
Valter Piscedda (foto concessa)

Il secondo intervento è stato quello di Valter Piscedda, componente della commissione ambiente del consiglio regionale: «È chiaro il richiamo ad agire del Papa, ad agire oggi. Anche in Sardegna abbiamo visto come la natura sia in sofferenza: oggi ad ottobre inoltrato c’è un caldo inusuale, qualche anno fa nello stesso periodo ci sono state sciagure ambientali. Noi dobbiamo assumerci responsabilità anche per il futuro, come singoli e come comunità. Cito il Santo Padre: “Nessuno si salva da solo” e non basterà la tecnologia, per la quale c’è comunque un problema di “accesso”, ma ci vuole la volontà umana. Anche a livello locale - ha continuato il consigliere regionale - dobbiamo capire ad esempio come rapportarci con la produzione energetica, fare scelte senza spaventarci del nuovo. Dobbiamo parlare di questi temi, usare il patrimonio di conoscenze esistenti e adattarle all’attività dell’oggi per affrontare questa sfida di sopravvivenza. Negli ultimi 5 anni non abbiamo mai parlato di una legge organica sulla energia; di fatto, oggi, la Regione Sardegna non ha un obiettivo chiaro in ambito energetico».

Più tecnico l’intervento di Gianluca Cocco, dirigente dell’assessorato regionale all’Ambiente, il quale ha ricordato che la Sardegna sta lavorando in un’ottica generale di mitigazione (evitare il più possibile che ci siano emissioni di anidride carbonica) e adattamento (capire cosa è il cambiamento climatico e agire di conseguenza). Attraverso la VAS e la strategia di sviluppo sostenibile è stato predisposto un documento di azione con l’obiettivo di arrivare a tutti anche tramite politiche di attività sussidiaria.

Carlo Torchiani, ex meteorologo presso l'Aeronautica militare e membro del comitato scientifico di Legambiente, è partito con un richiamo e una serie di citazioni della enciclica papale “Laudato si’” per poi parlare di concreti dati meteorologici. Dati non positivi: «Siamo in una situazione drammatica, a settembre 2023 avevamo già un grado e mezzo di aumento della temperatura e abbiamo una serie di fenomeni meteorologici estremi, basti pensare all’uragano che ha colpito la Libia poche settimane fa, un evento che fino a qualche anno fa era impensabile in Mediterraneo e possibile solo ai Tropici».

In chiusura Vania Statzu, economista dell’ambiente e ricercatrice Acli-Iares. «Dovremmo dare più importanza agli aspetti positivi delle buone pratiche ambientali; pochi lo sanno ma vari studi hanno mostrato che le aziende sostenibili sono aziende che lavorano meglio e dove gli stessi dipendenti lavorano meglio. La verità è che si può cambiare, si può costruire un modello economico differente. Torno anche io a dire che “non ci salva da soli”: a me il granchio blu lo ha mostrato un pescatore nel 2017, poi nel 2019 se ne è cominciato a parlare e ora il tema è esploso in tutto il mediterraneo. Bene, se lavoriamo insieme è possibile uscirne bene insieme».

(Unioneonline/s.s.)

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