La Sardegna non potrà accedere ai collegi speciali previsti nella legge elettorale europea.

Lo ha deciso una sentenza della Corte Costituzionale che ha rigettato il ricorso che chiedeva per la lingua sarda lo status di minoranza linguistica di prima categoria.

Le lacune riguardano l'assenza di tutela nello Statuto speciale e l'ufficialità almeno a livello di scrittura.

A comunicarlo sono stati gli esponenti del Coordinamentu pro su Sardu Ufitziale (Csu): «È un fatto negativo, ma non una sconfitta irrimediabile», dice Giuseppe Corongiu, fondatore e portavoce del Csu. «Per salvare la nostra lingua bisogna inserire la competenza specifica sulla minoranza linguistica nello Statuto speciale, come chiediamo da anni al Consiglio regionale e ai parlamentari sardi».

Il tedesco dell'Alto Adige, il francese della Valle d'Aosta e lo sloveno del Friuli Venezia Giulia beneficiano dei collegi elettorali speciali. Ovvero esprimono dei parlamentari europei, espressione delle minoranze linguistiche, a prescindere dai risultati elettorali.

Il ricorso, presentato da un gruppo di cittadini, chiedeva pari privilegi anche per la lingua sarda.
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