Non si placa la contestazione nei confronti della Rwm Italia che da un po' di tempo a questa parte, anzi, sta iniziando a prendere di mira anche chi ha in qualche modo difeso la fabbrica bellica domusnovese e i lavoratori.

Questa mattina un habitué delle contestazioni alla Rwm come Antonello Repetto, in compagnia di alcuni pacifisti, ha organizzato un sit-in davanti alla sede del sindacato Cisl di via Ancona.

La stessa sede che il 2 aprile scorso era stata vandalizzata con alcune spruzzate di vernice nera tuttora visibili. Una scritta contro la Cisl era comparsa, lo stesso giorno, anche in via Brescia. Si trattava della reazione, era stato spiegato, ai comunicati ufficiali di supporto a fabbrica e lavoratori partoriti dalla sigla.

Le scritte contro la Cisl apparse il 2 aprile in via Brescia a Cagliari
Le scritte contro la Cisl apparse il 2 aprile in via Brescia a Cagliari
Le scritte contro la Cisl apparse il 2 aprile in via Brescia a Cagliari

Nel gennaio scorso aveva destato scalpore il fatto che la Femca Cisl e la Filctem Cgil del Sulcis Iglesiente avessero firmato un comunicato congiunto insieme a Confindustria Sardegna Meridionale in cui sancivano, in sintesi, la legittimità dell'operato della Rwm.

Prende le distanze da quei gesti Repetto ma non rinuncia a contestare la posizione del sindacato, annunciando anche le dimissioni dalla sigla Cisal di cui è tesserato: "Violenza e vandalizzazioni anonime sono azioni in cui non si riconosce chi come noi protesta alla luce del sole mettendoci la faccia. Ciò non toglie - aggiunge il militante di Pax Christi - che quella della Cisl e di altri sindacati sia una posizione assurda. Anziché battersi per la riconversione dello stabilimento ne difendono l'attività pur sapendo che produzioni ed esportazioni violano le leggi e stanno causando migliaia di vittime civili nello Yemen".

"Il dissenso non si esprime con i vandalismi - chiude Repetto - ma la Cisl, mostrandosi sostanzialmente complice della Rwm, deve mettere in conto di poter subire anche forme di dissenso espresse nei modi più sbagliati".
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