Ha dovuto aspettare per giorni, dal lettino dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, con una mandibola fratturata. E tutto perché nel reparto di Chirurgia maxillo-facciale mancava il trapano, necessario per eseguire l’intervento.

È la disavventura capitata a una donna di 75 anni di Milano, che da tanti anni trascorre l’estate in Sardegna, dove ha una casa. «Il 28 luglio», racconta, «mentre ero sola a casa, ho accusato un malore e ho perso conoscenza. Quando mi son risvegliata, ero a terra e perdevo sangue». Da qui l’intervento del 118, la cui assistenza viene elogiata dalla signora, che l’ha trasportata al Pronto soccorso del Policlinico di Monserrato.

«Dopo gli esami necessari, è emersa una frattura della mandibola in più punti, che rendeva necessario un intervento. Così son stata dirottata al Santissima Trinità di Cagliari». Sin qui tutto bene anche perché, racconta, la donna ha scoperto «un reparto d’eccellenza. Se coordinassi la sanità sarda, ne sarei orgogliosa. L’intero personale non è bravo, di più». Ecco però che sorge il problema: «Mi hanno spiegato che da un mese mancava il trapano, lo strumento principe per quel tipo di reparto. Avrei capito un giorno, può succedere che un oggetto si rompa, anche se poi averne uno di scorta non guasterebbe. Ma trovo assurdo», aggiunge, «che si rimanga così tanto tempo sprovvisti: come me c’erano altre persone ricoverate, e chissà quante altre ce ne sono state nell’arco di un mese, tra cadute, o magari una scazzottata».

Inizialmente le viene prospettato un nuovo trasferimento, questa volta al Brotzu, ma nel frattempo la sua permanenza in ospedale prosegue. Alla fine, il trapano viene prestato dal Brotzu al Santissima Trinità. Intanto, però, son passati tredici giorni. La donna viene dimessa dopo sedici: «L’operazione è andata perfettamente, sto meglio di prima. Mi hanno curato in modo eccezionale, sostenendomi anche dal punto di vista umano. Tutto il personale», dice, «ha la mia totale riconoscenza. È un peccato che debba lavorare in queste condizioni e che la Sardegna, a cui sono affezionata, abbia ancora questi limiti».

(Unioneonline/L.Ne.)

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