Assuefatti al terrore. Al sangue, alle esplosioni e ai blitz all'arma bianca. I sardi che vivono a Londra non si scompongono di fronte a un nuovo attentato nella capitale inglese, arrivato a pochi giorni dai morti al concerto di Ariana Grande a Manchester.

Janis Corda ora abita nel quartiere londinese di Brixton, ma nel 2004 ha affrontato da vicino il terrore alla stazione di Atocha, a Madrid: "Era uno dei primi attentati in Europa. Un'esperienza traumatica: il giorno dopo la stazione era deserta, tutti avevano paura di uscire di casa. Si temevano altri episodi simili. Quello di sabato notte invece è uno dei tanti attentati. Io sono tranquilla e mi sembra che in generale la reazione sia questa, diversa rispetto al passato".

Lei era nella zona del London Bridge, in un pub che guarda il ponte, qualche ora prima del blitz terroristico: "Sono rimasta lì fino alle 20. Quello stesso locale tre ore dopo è stato invaso dalla gente in fuga", racconta Corda, origini di Dolianova e un lavoro in una Ong a Londra.

SENZA ALTERNATIVE - Francesco Piras, ingegnere cagliaritano che lavora nella City, spiega che quasi tutti i londinesi sono ormai vaccinati contro il terrore.

"Le giornate vanno avanti frenetiche come al solito - racconta -. Non c'è stato un effetto tangibile sullo stile di vita e le abitudini della maggior parte delle persone. Faccio un esempio: se per andare a lavorare devi passare da una determinata stazione, affollatissima, continui a farlo perché non c'è alternativa".

Le passeggiate in centro, le cene in ristorante o le birre al pub fanno sempre parte delle abitudini di chi vive a Londra: "Ormai si convive con questi timori. Devo dire che c'è tanta polizia in giro e questo inconsciamente aiuta ad avere più tranquillità".

IL SINDACO MUSULMANO - Sadiq Khan, primo sindaco londinese di religione islamica, viene visto come una garanzia.

"Io ho votato per lui - dice Piras -. Fa parte di una generazione di musulmani nati qui, quindi sono inglesi che si sono formati sotto l'influenza culturale delle loro famiglie. Credo stia amministrando bene. Ha fatto una campagna molto forte contro Brexit e il suo passato di lotta per i diritti civili è un fattore importante".

L'AVVOCATO - Anche Francesca Massacci, avvocato cagliaritano che lavora a Londra, ha un'opinione positiva di Khan.

"Lui supporta tutte le diversità e ci fa sentire benvenuti. È una persona seria e rassicurante che vuole garantire la sicurezza nostra e della città".

Come tanti, lei ha imparato a convivere con il terrore.

"C'è consapevolezza e attenzione - dice -, ma la vita scorre tranquilla. La gente esce di casa, va a lavorare, prende i mezzi pubblici, va a mangiare fuori. I locali e i pub sono pieni, la sera. È una vita normale. La polizia poi è sempre in giro, spesso anche nelle stazioni principali. Io mi sento sicura".

Michele Ruffi

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