Continua a fungere da spartiacque l'ormai nota delibera di Giunta Regionale del 9 maggio.

Ne hanno chiesto la revoca l'Ugl sanità e prima ancora l'Aias che ha depositato un ricorso al Tar contro il provvedimento (sentenza il 21 giugno) e prepara inoltre delle manifestazioni di protesta.

Sulla stessa linea il "Comitato dei dipendenti e collaboratori Aias" che con una nota ha bollato il documento come "assolutamente negativo in quanto comporta una riduzione del numero di prestazioni da eseguire che si traduce con la dimunuzione dei posti di lavoro".

È "Meno prestazioni uguale meno posti di lavoro" lo slogan più volte ribadito dal comitato che attacca inoltre i sindacati confederali che "sull'argomento continuano a non esprimersi".

A stretto giro di posta la replica di Michele Serra, Cgil Cagliari: "Il comitato è preoccupato per la riduzione dei tetti di spesa? I lavoratori lo sono per i tetti delle case di cui non riescono a pagare il mutuo. Lo stipendio è diventato un miraggio, se ne vede mezzo ogni due mesi e se questo è il modo con cui l'azienda vuole riguadagnarsi la fiducia dei dipendenti significa che non ha proprio capito niente".

Anche Salvatore Drago, Usb Cagliari, pone l'accento sugli 8 stipendi arretrati rilanciando la "necessità di ricorso alle procedure previste dal codice civile (l'articolo 1676) come unica soluzione per vedere onorati i crediti dei lavoratori".

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