Il 20 aprile del 2010 esplode - nel Golfo del Messico - la piattaforma petrolifera DeepWater Horizon della BP.

Il bilancio è di 11 morti.

Le coste della Florida e altri Stati, come la Louisiana, il Mississippi e l'Alabama vengono invase dal petrolio. Lo sversamento dura per 106 giorni.

Oltre 500mila tonnellate di petrolio finiscono in mare (3,2 milioni di barili) con danni incalcolabili.

Gran parte del petrolio finito in acqua si andò a depositare sui fondali, e negli anni ha continuato ad avvelenare l'intero ecosistema marino.

Una ricerca del'’Università della South Florida mostra le prove di malattie della fauna marina per l'ingestione di petrolio.

Si tratta del più grave disastro ambientale negli Usa, probabilmente 10 volte superiore a quello della petroliera Exxon Valdez nel 1989.

(Unioneonline/s.a.)

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