Oltre 2.400 soldati americani uccisi, 1.247 feriti, cinque corazzate, 2 cacciatorpedinieri, tre incrociatori e 188 aerei distrutti.

Questo il bilancio dell'attacco dell'aviazione giapponese alla base Usa di Pearl Harbor, alle isole Hawaii, avvenuto il 7 dicembre 1941.

Una carneficina che segnò le sorti del Secondo conflitto mondiale.

Dopo il devastante raid, compiuto dall'esercito nipponico senza alcuna dichiarazione di guerra con 6 portaerei e ben 389 velivoli militari, gli Stati Uniti decisero infatti di scendere in campo per combattere Tokyo e i suoi alleati, la Germania di Hitler e l'Italia fascista.

Una sanguinosa rivalità, quella tra Washington e Impero del Sol Levante, che si concluderà in maniera ancor più tragica, 4 anni più tardi, con le bombe atomiche sganciate dagli Stati Uniti su Hiroshima e Nagasaki.

(Redazione Online/l.f.)

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