Preoccupazione delle imprese sarde, dopo l’ok del governo al decreto legge sui bonus edilizi che dispone lo stop a sconto in fattura e alla cessione dei crediti

«Un provvedimento inaspettato, ingiusto e dannoso, che lascia increduli noi e tutte le imprese artigiane e i professionisti che operano del Sistema Casa della Sardegna. Per questo speriamo in un ripensamento del governo per evitare ulteriori situazioni di crisi finanziaria alle realtà produttive e un problema di carattere sociale per quei committenti che hanno basato la fattibilità dei lavori sulla possibile cessione del credito», hanno commentato Maria Amelia Lai, presidente di Confartigianato Sardegna, e Giacomo Meloni, presidente degli edili artigiani.
«Con questa situazione ci potremmo trovare, infatti, sia con il problema irrisolto dei crediti incagliati, sia con una ingestibilità dei cantieri in corso, il tutto unito a un netto ritorno al 2019 quando gli interventi sulle case venivano realizzati solo da chi aveva disponibilità economiche per farlo. Un improvvido e malaugurato smantellamento dei bonus edilizi, potrebbe far ripiombare il settore delle costruzioni negli anni più bui del settore», hanno aggiunto.
Secondo l’associazione di categoria, anche il blocco della possibilità di acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici rappresenta un nuovo ostacolo per il settore.
«L’intervento sugli enti pubblici – hanno spiegato ancora i due presidenti di Confartigianato Sardegna – di fatto fa tramontare la tanto apprezzata iniziativa di far acquistare la Regione Sardegna circa 250 milioni di euro di crediti: questo è un fatto gravissimo».
Secondo i dati al 31 dicembre scorso, in Sardegna la norma sul superbonus ha generato 2 milioni e 467mila euro al giorno per un totale di 2 miliardi e 99 milioni di detrazioni che, sugli oltre 12mila edifici interessati, hanno attivato un giro d’affari di 4 miliardi e 400 milioni di euro (2 miliardi e 880 milioni come effetto diretto sulle imprese edili e sui tecnici e di 1 miliardo e 500 milioni di euro di indotto).
«Purtroppo – hanno concluso Lai e Meloni –, nonostante l’enorme mole d’investimenti che sono andati a ricadere positivamente su imprese, tecnici e indotto, ci sono ancora oltre 300 milioni di euro che le realtà sarde del Sistema Casa non sono ancora riuscite a incassare attraverso la cessione dei crediti. Migliaia di imprese rischiano seriamente di chiudere per mancanza di liquidità».
Il «Sistema Casa» della Sardegna è rappresentato da 23mila imprese e 49mila addetti, il cui il fatturato, trainato dall’effetto bonus casa e superbonus, è cresciuto del 35,9% rispetto al periodo pre-Covid.

Critico anche il Movimento 5 Stelle, con il capogruppo in Consiglio regionale Alessandro Solinas che attacca il decreto: «Il governo sferra il colpo di grazia alle imprese edili della Sardegna e seppellisce una delle misure che ha avuto un effetto maggiormente propulsivo del settore delle costruzioni degli ultimi decenni, favorendo e incentivando allo stesso tempo il rispetto dell'ambiente. Con lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura le imprese sarde, piccole e grandi, che hanno investito somme ingenti nella programmazione volta all'avvio di nuovi cantieri si trovano completamente allo sbando, private da un giorno all'altro di una misura che è riuscita nel duplice scopo di creare nuovi posti di lavoro e di permettere ai cittadini di intraprendere ristrutturazioni necessarie. Il Presidente Solinas non può restare in silenzio di fronte a un colpo di spugna del governo nazionale che sconfessa l'operato della Regione Sardegna che, attraverso la Finanziaria, ha messo a disposizione la propria capienza fiscale per acquistare i crediti, stimata potenzialmente in 40-50 milioni di euro al mese. Attendiamo di sapere come si comporterà il Presidente della Regione, se intenderà appiattirsi al diktat nazionale oppure difendere le nostre prerogative con coraggio».

«Secondo l’ultimo studio prodotto dal Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, il valore portato all'economia dell'isola dal Superbonus 110% è di 514 milioni di euro in soli due anni. Secondo i tecnici, inoltre i 245 milioni investiti per gli interventi sul patrimonio edilizio dei sardi andranno infatti a creare un impatto positivo di 2.1 euro per ogni euro speso», ha dichiarato ancora Solinas.

(Unioneonline/F)

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