120 milioni di euro di crediti fiscali edilizi incagliati e 10mila lavoratori a rischio disoccupazione nel breve e lungo periodo. Questo è il bilancio drammatico della provincia sassarese illustrato stamattina in Camera di Commercio dalla Consulta delle Costruzioni della Provincia di Sassari.

«Una situazione - afferma Marco Foddai, portavoce dell'ente - nata dallo stop degli acquisti da parte delle banche dei crediti fiscali». Che di fatto hanno bloccato quello sviluppo nel comparto edilizio che in Sardegna, solo con il bonus 110%, aveva consentito lavori su 15289 edifici e investimenti per oltre 2 miliardi e 700 milioni di euro. Il settore si è però arenato, nell'Isola ammontano a 320 milioni di euro i crediti incagliati, gli interventi sono in ritardo, e sotto il profilo sociale scatta l'allarme disoccupazione.

Per questi motivi la Consulta chiede alla Regione di comprare i crediti attraverso le sue società partecipate, come già accaduto in Basilicata e Piemonte, con una legge validata peraltro dal Mef e dal Dipartimento per gli Affari regionali. Ma la stessa iniziativa approdata nelle commissioni della Regione, una volta giunta alla V, è affondata per la mancanza del numero legale. «Mancano pochi giorni alla fine della legislatura - chiedono i costruttori - chiediamo che si intervenga. Non vogliamo tornare al 2008». Al periodo di maggiore crisi del settore, con imprese e lavoratori in ginocchio, che adesso sembra profilarsi di nuovo all'orizzonte.

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