Ossigeno alle imprese: arrivano gli incentivi sull'apprendistato
L'assessore regionale al Turismo, Gianni Chessa, annuncia l'erogazione di incentivi "de minimis"«In Sardegna, continuiamo a ripeterlo, bisogna ripartire dall'apprendistato per preparare i giovani all'ingresso nel mercato del lavoro. È necessario continuare a rilanciare questa "palestra" nella quale i giovani studiano e lavorano, per soddisfare le esigenze di un mondo che richiede competenze tecniche evolute imposte anche dalla rivoluzione digitale». Così il presidente di Confartigianato Antonio Matzutzi, che esprime soddisfazione «per il rifinanziamento della legge sull'apprendistato e per l'attenzione che l'assessore Chessa, con tale atto, ha voluto dimostrare alle imprese, dopo la richiesta esplicita della nostra associazione a luglio».
Gli incentivi - È notizia dei giorni scorsi. Su indicazione dell'assessore regionale al Turismo Gianni Chessa, la Giunta ha approvato la modifica delle direttive e dei criteri di attuazione della legge 12 del 2001, che eroga incentivi in regime "de minimis" alle imprese che hanno fatto assunzioni con regolare contratto di apprendistato. Gli stanziamenti iscritti nella legge finanziaria 48 del 2018 per le annualità 2019, 2020 e 2021 consentono - sottolinea una nota della Regione - di portare a regime l'intervento con la pubblicazione di specifici bandi relativi alle assunzioni di apprendisti per ogni annualità dal 2013 in poi. Lo stanziamento di risorse già previsto è di 2.000.000 per il 2019; di 3.000.000 per il 2020 e di 3.000.000 per il 2021. La modifica attuale consente di procedere alla pubblicazione del bando relativamente alle assunzioni effettuate nel 2013 e dei bandi per gli anni successivi. «Le imprese artigiane sono un segmento fondamentale della nostra economia», spiega Chessa. «Incentivare le assunzioni, partendo dall'apprendistato, è un segnale di attenzione che questo assessorato e questa Giunta vogliono dare».
Le richieste - La legge era priva di finanziamento dal 2012. Aggiunge Matzutzi: «Per mantenere allineata la qualità dell'offerta e della domanda di lavoro, a luglio avevamo presentato all'assessore tre soluzioni». Dunque, la prima riguardava la necessità di rendere lo strumento dell'apprendistato più appetibile dal punto di vista del costo del lavoro a carico dell'impresa, soprattutto al termine del percorso di apprendistato in caso di assorbimento in azienda del giovane. La seconda: consentire la valorizzazione del ruolo del maestro artigiano, l'unico in grado di trasferire al giovane conoscenze e competenze utili per una corretta qualificazione professionale. La terza, «pienamente soddisfatta», dice Confartigianato Sardegna, era appunto il rifinanziamento della legge regionale 12/2001. «Questo tipo di contratto continua a giocare un importante ruolo di sostegno per l'occupazione dei giovani, e dà risposte concrete sulle opportunità di lavoro delle nuove generazioni».