Il Cagliari-Dubai rischia di essere cancellato prima ancora del viaggio inaugurale. Presentato come «primo collegamento intercontinentale di linea diretto operato dalla Sardegna», tre frequenze a settimana da giugno a settembre, il viaggio finisce per essere stritolato dal braccio di ferro tra F2i e Regione per il controllo degli aeroporti sardi.

Il volo di Flydubai, infatti, si prepara ad essere trasferito a Olbia, lo scalo controllato appunto dal fondo F2i. Uno “scippo” che si può spiegare con un'offerta economica migliore per la compagnia, convinta da F2i a traslocare e che per l’assessore ai Trasporti Moro è «un’anticipazione di quello che può succedere lasciando il controllo degli scali sardi a un privato, che non segue logiche di sviluppo del territorio ma persegue solo interessi di parte».

Gli aeroporti di Cagliari e Olbia hanno rilasciato un comunicato congiunto che spiega le motivazioni di un trasferimento non di poco conto, visto che il collegamento diretto con Dubai porta in dote decine di rotte internazionali connesse: «Nonostante gli sforzi compiuti dallo scalo cagliaritano, il vettore emiratino ha riscontrato un andamento delle prenotazioni non in linea con le aspettative e ha valutato la cancellazione dei voli da e per l'Isola», arrivando così al trasferimento della rotta.

In molti non credono a questa motivazione, in primis i presidenti di Confcommercio Sud Sardegna Alberto Bertolotti e di Federalberghi Sud Sardegna Fausto Mura, che esprimo «netta contrarietà a questa operazione dei contorni oscuri».

Di più: «Non crediamo ad una sola parola del comunicato stampa congiunto. Una scelta dissennata che è uno scippo a Cagliari e uno schiaffo violento alla Regione. Trasferire il collegamento a Olbia renderà la connessione stagionale ed episodica (a Cagliari si pensava di rendere la rotta annuale a partire dal 2024, ndr), facendo perdere alla Sardegna tutta un ponte annuale con gli Emirati. Al di là di spiegazioni fornite per gettare fumo negli occhi, il messaggio è chiaro: chi controlla gli aeroporti fa il bello e il cattivo tempo e se ci si azzarda ad opporsi arrivano le punizioni».

Questa, continuano, è la dimostrazione che «i privati fanno l’interesse dei privati, questo succede quando gli interessi pubblici si scontrano con i disegni di colossi economici».

(Unioneonline/L)


 

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