Il Mezzogiorno è uscito dalla lunga recessione e nel 2016 ha consolidato la ripresa, registrando una performance per il secondo anno superiore, se pur di poco, rispetto al resto del Paese.

Lo scrive un rapporto dello Svimez, l'Associazione per lo Sviluppo Industriale del Mezzogiorno.

Stando ai numeri del dossier, l'industria manifatturiera meridionale è cresciuta al Sud nel biennio di oltre il 7%, più del doppio del resto del Paese (3%); influiscono positivamente le politiche di sviluppo territoriale mentre restano le difficoltà delle imprese del Sud ad accedere agli strumenti di politica industriale nazionale.

La stretta integrazione e interdipendenza tra Sud e Nord rafforza la necessità di politiche meridionaliste per far crescere l’intero Paese.

Ottima la performance soprattutto al Sud delle esportazioni nel biennio 2015-2016.

Tuttavia la ripresa congiunturale è insufficiente ad affrontare le emergenze sociali: il tasso di occupazione nel Mezzogiorno è ancora il più basso d’Europa (35% inferiore alla media europea), nonostante nei primi 8 mesi del 2017 siano stati incentivati oltre 90mila rapporti di lavoro nell’ambito della misura "Occupazione Sud".

IN SARDEGNA - Nello specifico delle singole Regioni meridionali, il Pil 2016 più performante è quello della Campania +2,4%, seguita da Basilicata +2,1%, Molise +1,6%, Calabria +0,9%, Puglia +0,7%, Sardegna +0,6%, Sicilia +0,3%, Abruzzo -0,2%.

L’unica regione del Sud dove gli occupati calano è la Sardegna (-6,6%) e, in misura più contenuta, la Sicilia. I livelli restano comunque generalmente distanti da prima della crisi.

(Redazione Online/D)
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