Continua l’ormai cronico calo delle nascite in Italia. Un calo che in Sardegna è vera e propria emergenza.

Lo certifica la nuova rilevazione demografica Istat, che segnala nel 2022 l’ennesima diminuzione dei nuovi nati a livello nazionale e non solo: nel nostro Paese sono stati 392.598 i bebè iscritti all’anagrafe l’anno scorso, con un calo dell’1,9% (pari a 7.651 bebè in meno) rispetto al 2021.

«A livello territoriale – sottolinea l’Istituto - il tasso di natalità, pari a 6,7 per mille residenti in media nazionale nel 2022, conferma ancora una volta il primato della provincia autonoma di Bolzano con il 9,2 per mille, mentre la Sardegna presenta il valore più basso: 4,9 per mille».

Lo scorso anno nell’Isola i nuovi nati sono stati complessivamente 7.695.

«Se l’andamento delle nascite del 2021 – prosegue l’Istat – ha lasciato pochi dubbi sul ruolo svolto dall’epidemia nei confronti dei mancati concepimenti, più complesse sono le dinamiche alla base del calendario nel 2022. Il contesto della crisi sanitaria ancora presente nel 2021 e le conseguenti incertezze economiche potrebbero avere incoraggiato le coppie a rimandare ancora una volta i loro piani di genitorialità».

Per quanto riguarda i decessi, in Italia, nel 2022, se ne sono registrati 713.499 decessi, circa 12mila in più rispetto all’anno precedente ma – precisa Istat – 27mila in meno rispetto al 2020, anno di massima mortalità dovuta alla pandemia da Covid-19.

La crisi della natalità in Sardegna si aggiunge a quella dello spopolamento. Come fa notare Gigi Littarru, ex sindaco di Desulo, che su Facebook, commentando gli ultimi dati demografici, scrive: «Siamo in piena campagna elettorale per le prossimi Elezioni Regionali. Ai futuri candidati/e, sommessamente, invito a leggere con attenzione i dati demografici dei paesi dell’interno. Siamo a metà marzo e Desulo è già sotto di 15 residenti. Badate bene – aggiunge Littarru -, non sono i morti a farla da padrona, la gente va via dai paesi per altro. Va via per lavoro, per un benessere che in città non troverà mai!

Ma tutto questo, a quanto pare, non ha grande importanza. Per frenare questo lento e inesorabile spopolamento – conclude Littarru - servono politiche serie concordate con le popolazioni».

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