Il Tribunale del Lavoro di Firenze ha revocato l'apertura dei licenziamenti collettivi per lo stabilimento Gkn di Campi Bisenzio. I giudici hanno accolto il ricorso presentato da Fiom Cgil, che aveva impugnato il procedimento di licenziamento dei 422 lavoratori del gruppo.

Secondo il giudice, è stato violato l'articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori perché l’azienda ha messo in atto comportamenti anti-sindacali. I dipendenti erano stati informati di aver perso il posto via mail.

"Pur non essendo in discussione la discrezionalità dell'imprenditore rispetto alla decisione di cessare l'attività di impresa (espressione della libertà garantita dall'articolo 41 della Costituzione), nondimeno la scelta imprenditoriale deve essere attuata con modalità rispettose dei principi di buona fede e correttezza contrattuale, nonché del ruolo e delle prerogative del sindacato", ha scritto il giudice del Lavoro di Firenze, Anita Maria Brigida Davia, nel decreto di revoca dei licenziamenti.

Gkn "nel decidere l'immediata cessazione della produzione - si legge ancora nel testo - ha contestualmente deciso di rifiutare la prestazione lavorativa dei 422 dipendenti (il cui rapporto di lavoro prosegue per legge fino alla chiusura della procedura di licenziamento collettivo), senza addurre una specifica ragione che imponesse o comunque rendesse opportuno il suddetto rifiuto, il che sicuramente contrario a buona fede e rende plausibile la volontà di limitare l'attività del sindacato".

"Quanto al rispetto del ruolo del sindacato stesso appare significativa la chiusura di 24 ore per 'par collettivo', concordata con motivazione rivelatasi successivamente pretestuosa e artatamente programmata per il giorno successivo a quello fissato per decidere la cessazione di attività, in modo da poter comunicare la suddetta cessazione ai lavoratori e al sindacato con lo stabilimento già chiuso", ha chiarito infine il giudice.

(Unioneonline/F)

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