Buone leggi, ma poco applicate.

Questo il giudizio sull'Italia che emerge dal Report "Agenda anticorruzione 2017" elaborato da Transparency International Italia.

Secondo gli autori del rapporto nel nostro Paese la legislazione anticorruzione è di buon livello (a cui sono stati conferiti 62 punti su 100), ma si riscontrano criticità nell'applicazione pratica delle norme, con una capacità sanzionatoria e repressiva delle istituzioni che raggiunge un punteggio di soli 45/100.

In cima alla classifica dei settori in cui legge e pratica funzionano meglio nell’arginare i fenomeni criminali ci sono il sistema antiriciclaggio (75 punti su 100) e gli obblighi di trasparenza a livello contabile (89/100), grazie soprattutto alla reintroduzione del reato di falso in bilancio.

Piuttosto negativo anche il quadro del settore privato (51 su 100), che mostra un gap tra le grandi aziende, che si sono dotate di misure per la trasparenza e l’integrità, e le piccole e medie imprese, che non hanno ancora affrontato il tema con strumenti adeguati.

Anche società civile e media, con un punteggio di 42 su 100, hanno ancora un ruolo marginale nel promuovere la lotta alla corruzione.

Secondo quanto si legge nel documento, sono 566 i casi di corruzione riportati dai media dal primo gennaio al 30 settembre di quest'anno.

Di questi casi 439 si riferiscono a indagini, 76 a condanne, 10 a intervenute prescrizioni, 27 ad assoluzioni e 8 a patteggiamenti.

(Redazione Online/F)
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