Il passaggio della Sardegna da zona bianca ad arancione costa "1 milione di euro ai 150 agriturismi sardi Terranostra - Campagna Amica". A lanciare l'allarme è Coldiretti Sardegna con un'apposita stima relativa alle chiusura delle strutture per le prossime due settimane, Pasqua compresa.

Se essere in zona bianca voleva dire per i "cuochi contadini" di Campagna Amica respirare una boccata di ossigeno e pregustare il tutto esaurito per Pasqua e Pasquetta, dopo un anno orribile fatto solo di perdite, ora tutto cambia e per il secondo anno consecutivo rimarranno chiusi, come lo sono stati lo scorso Natale e per tutte le cerimonie, le attività di didattica e iniziative e servizi che queste aziende multifunzionali garantiscono a contatto con la terra e gli animali in ampi spazi.

"Anche i sardi (che rappresentato la stragrande maggioranza dei clienti e prenotazioni in questo momento), dopo un anno di confinamento - scrive l'associazione -, con la zona bianca stavano riassaporando un po’ di libertà nel rispetto delle regole anti-Covid e stavano preferendo come meta soprattutto le aziende agricole agrituristiche. Ma il danno per il mondo agricolo agrituristico sardo è molto più ampio visto che conta circa 900 strutture e oltre 44mila posti a sedere".

"Il passaggio alla zona arancione con l’inizio della primavera e in concomitanza con la Pasqua che rappresenta la festa delle scampagnate in campagne – sottolinea il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – colpisce pesantemente il settore agrituristico ed è un colpo ancora più pesante perché arriva direttamente dalla zona bianca che in qualche modo stava facendo rifiatare e riprendere fiducia a tutto il settore".

"Pur non entrando nel merito della decisione del passaggio alla zona arancione e la conseguente chiusura delle strutture di ristorazione che si basa su dati scientifici dei quali non discutiamo – dice la presidente di Terranostra Sardegna Michelina Mulas - occorre comunque sottolineare che gli agriturismi, soprattutto con l’arrivo della primavera e del bel tempo, garantisco ampi spazi e fanno dell’aria aperta e contatto con la natura il proprio punto di forza. Ci adeguiamo alle decisioni ma per noi è una ennesima mazzata difficile da sostenere ad un anno di distanza dal primo lockdown in cui abbiamo lavorato al 10 per cento delle possibilità, sia per le continue chiusure e sia perché anche quando siamo aperti possiamo ospitare la metà dei clienti per garantire il distanziamento e abbiamo dovuto anche rinunciare anche alle attività didattiche per molte di noi importanti".

Molti agriturismi Terranostra garantiranno comunque il servizio di asporto e consegna domicilio dei pasti come del resto stanno facendo dall’inizio della pandemia.

(Unioneonline/s.s.)
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