Resta in bilico la situazione dei lavoratori della Carbosulcis, società partecipata al 100% dalla Regione Sardegna che gestisce la miniera di Monte Sinni, che da anni ormai ha posto fine alle attività estrattive.

"È necessario riavviare in tempi celeri i lavori del tavolo tecnico regionale che avrebbe dovuto accompagnare Carbosulcis all'auspicata riconversione, ma di cui oramai si è persa traccia": fa sapere la Rsu dell'azienda con un comunicato.

"Appare surreale quanto si evince dal confronto tra il risalto mediatico sui media nazionali e regionali dei possibili progetti di riconversione del sito minerario e la quotidianità che si vive all'interno della miniera. Da un lato, infatti si evidenziano gli sviluppi di scenari futuri che i progetti di riconversione potrebbero dare al sito minerario, dall'altro, ultimo in ordine cronologico, veniamo informati della interdizione dell'accesso al sottosuolo a causa di problemi di sicurezza dettati dalla carenza di minatori. Oltre la sempre maggiore incertezza sul futuro lavorativo, è preoccupante rilevare che il numero di maestranze attualmente occupate non solo non permette di far progredire le ordinarie attività e di sviluppare i nuovi progetti, ma neanche di mantenere in sicurezza il sito minerario", si legge ancora nella nota.

Secondo la Rappresentanza sindacale unitaria, "la miniera non solo è parte integrante di questo sito produttivo, costituendo elemento distintivo per i lavoratori, ma è fondamentale per lo sviluppo delle attività di riconversione, tra cui anche il progetto Aria; una eventuale non agibilità del sottosuolo potrebbe portare anche a vanificare gli sforzi sinora fatti, sia in termini di risorse umane, sia di risorse economiche sul progetto.In questi mesi si è assistito solo a delibere di prese d'atto o di indirizzo da parte della Giunta Regionale, oltre a parole di soddisfazione sulle proposte progettuali, ma mai ad assunzioni di responsabilità attraverso atti ufficiali. Gli atti finora prodotti hanno avuto quasi l'obiettivo di far traslare nel tempo il problema". 

(Unioneonline/F)

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