L’inflazione frena anche in Sardegna, con il tasso di crescita dei prezzi al dettaglio che continua a mantenersi sopra la media nazionale e presenta un andamento molto diverso a seconda delle città della regione.

È quanto si legge in una nota di Adiconsum Sardegna, che ha analizzato gli ultimi dati forniti dall’Istat.

«A giugno l’inflazione in Sardegna si attesta al 6,8% contro il 6,4% della media nazionale – spiega il presidente Giorgio Vargiu – Sostenuta la crescita dei prezzi del comparto alimentare, che segna un +11,6% su base annua (contro il +11% della media Italia), equivalente ad una maggiore spesa, a parità di consumi pari a +532,5 euro annui a famiglia residente».

Sensibili i rincari anche per il settore del turismo, «con le strutture ricettive dell’isola che hanno aumentato le tariffe in media del +11,7%. L’andamento dei prezzi, tuttavia, non è omogeneo sul territorio: Cagliari registra un tasso di inflazione del 6%, e i listini di hotel, B&b, pensioni, ecc. crescono del +8,2% su base annua, mentre a Olbia l’inflazione raggiunge in media il 7%, gli alimentari rincarano del 12,4% e i servizi di alloggio aumentano addirittura del +20,8%».

«L'inflazione frena – la conclusione – ma i prezzi dei generi di prima necessità, a partire dagli alimentari, sono ancora in forte aumento e rischiano di creare una vera e propria emergenza sociale. A poco serviranno le iniziative del Garante dei prezzi (non ha poteri per garantire alcunchè!); per questo chiediamo al Governo di raffreddare i listini al dettaglio individuando un paniere di beni di prima necessità a prezzi bloccati, in modo da sostenere le famiglie in difficoltà con la spesa quotidiana».

(Unioneonline/D)

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