Opere realizzate con l’unico ingrediente della sabbia e acqua come aggregante.

Il risultato è una scultura imponente e dettagliata e con un significato che lascia la sua impronta. Nicola Urru, artista nuorese ormai noto nell’Isola e non solo, ha creato un altro capolavoro nella spiaggia del Terzo Pettine di Platamona, sul litorale di Sorso, diventato luogo ideale per dare sfogo al suo estro.

Un altro esempio di bellezza e grande significato.

L’opera si intitola  «Non parlarne è un suicidio” e rappresenta un uomo che si strappa il cuore per donarlo a chi si sente perduto e solo. Ad ispirarlo non è soltanto la natura ma i temi sociali che affliggono la società, un concentrato di sentimenti e di passioni che sviluppano idee e creatività. Una vera concezione dell’arte  volta ad una ricerca della bellezza assoluta, senza alcuna costrizione di durare nel tempo.

Nonostante i suoi bassorilievi, realizzati sulla spiaggia, durino soltanto pochi giorni, la sua è diventata una vera sfida, che va al di là dell’innegabile impatto estetico.

L’arte per Nicola Urru non si misura in termini di permanenza, non c’è tristezza nel vedere sparire l’opera. La sabbia torna al suolo, all’origine, pronta per essere utilizzata per altre creazioni. Sculture che affascinano centinaia di appassionati di osservatori attenti al suo stile inconfondibile chiamato “land_art_de_rena”,  e il successo è garantito. Sulla sua pagina social centinaia di like. 

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