Sarà attivo da oggi il nuovo regolamento europeo sui "novel food" che permette di introdurre nei nostri menu anche gli insetti, come ha annunciato Coldiretti.

Si potranno vendere e comprare grilli e millepiedi cinesi, tarantole arrostite del Laos, vermi giganti della farina dalla Thailandia, bachi da seta all’americana, farfalle delle palme dalla Guyana francese fritte e condite, cimici d’acqua della Thailandia, fino agli "aperinsetti" come vermi aromatizzati alla paprica, al curry e al sale marino da accompagnare con un sorso di vodka ai bachi da seta. E per chi vuole infrangere ogni barriera del gusto ci sono gli scorpioni dorati dalla Cina e neri dalla Thailandia, gli spiedini di scarabei e una vasta la scelta di grilli tutti made in Asia.

Un esordio che in Italia non si preannuncia facile, come rivelano le indagini di Coldiretti e dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, secondo cui il 54% degli italiani sarebbe contrario, convinto che questi alimenti si discostino troppo dalla nostra tradizione gastronomica.

Ma a spingere verso il consumo di insetti è ormai da qualche anno la Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), forte del fatto che nel mondo già quasi 2000 specie di insetti sono considerate commestibili e vengono consumate da almeno 2 miliardi di persone.

"Non siamo contrari a priori ad altre culture alimentari anche se noi siamo da sempre al fianco del made in Italy e dei prodotti stagionali – sostiene il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Ma è chiaro e necessario che deve esser garantita trasparenza e sicurezza alimentare per i consumatori. Come per tutti gli altri alimenti importati, molti dei quali fanno concorrenza sleale ai nostri prodotti (non è questo il caso), chiediamo che ci sia chiarezza sui metodi di produzione, sulla provenienza e la tracciabilità degli insetti.

La maggior parte dei nuovi prodotti, come ha più volte evidenziato la nostra Organizzazione, proviene da Paesi extra Ue, come la Cina o la Thailandia, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari".

"Il nostro consiglio è comunque quello di prediligere sempre i prodotti locali e made in Italy – ricorda il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -, non solo per tradizione e cultura ma anche perché garanzia di salubrità e rispetto dell’ambiente, oltre a garantire un ritorno economico ai nostri agricoltori".

(Unioneonline/b.m.)

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