Il Distretto AeroSpaziale della Sardegna compie dieci anni. E fissa il suo traguardo per il futuro: Marte. 

Permettere all’uomo di raggiungere il Pianeta Rosso è, infatti, anche uno degli obiettivi prioritari del Dass, che può già vantare alcuni brevetti per tecnologie all’avanguardia. Un’attività riassunta in un libro, edito per l'occasione del decennale e intitolato “Dass X, destinazione Marte” e presentato nel corso di un convegno a Cagliari, presso la sala conferenze del Banco di Sardegna. 

L’occasione per fare anche il punto su passato, presente e futuro.

Tra gli obiettivi scientifici del Distretto è stato sottolineato il raggiungimento di un sito di atterraggio marziano posto ad una quota mai raggiunta prima. Tra quelli tecnologici, invece, spicca la possibilità di realizzare direttamente sul suolo marziano elementi strutturali, gettando così le basi per la costruzione di strutture più grandi sul pianeta rosso.

In particolare, questo traguardo si basa su una tecnologia, già oggetto di test in volo parabolico nel 2010, di proprietà del Dass al 100%, il cui brevetto, depositato nel 2011 e concesso in Europa, Stati Uniti d'America, Russia, Cina, India e Giappone, è considerato positivamente anche nell'ambito dell'Isecg - International space exploration and coordination group - che raggruppa tutte le principali agenzie spaziali mondiali.

A partire del 2016 sono state acquisite due domande di brevetto legate proprio all'esplorazione dello spazio profondo.

A proposito di Marte è già decollato il progetto Space manufacturing in situ con il distretto sardo capofila. Confluirà nel piano denominato Small mission to Mars che potrà consentire all'Italia il raggiungimento della superficie del pianeta rosso nel 2031.

Nel tracciare il bilancio di 10 anni di attività, il presidente del Dass Giacomo Cao ha ricordato «non solo l'attrazione in Sardegna di importanti aziende del comparto aerospaziale nazionale che hanno generato interessanti ricadute in chiave occupazionale, ma anche la moltiplicazione del cofinanziamento pubblico regionale di cinque volte, raggiungendo dimensioni progettuali pari a sessanta milioni di euro».

(Unioneonline/l.f.)

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