Anni tragici per la Sardegna ferita dalle bombe sganciate dalle “fortezze volanti” che provocano lutti e devastazioni. Cagliari diventa una “città morta”. Per questo estremo sacrificio, che le costò una distruzione pari al 75 per cento e più di un migliaio di vittime, ha ricevuto la Medaglia al Valor Militare, conferita con decreto 19 maggio 1950 firmato dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Altri centri dell’Isola vengono duramente colpiti. Una vicenda che viene ripercorsa nel film “Bombing Raids. La Sardegna in guerra negli inediti Combat Films dell'US Army Signal Corps 1943-1944” in onda stasera alle 21 su Videolina. Si tratta di un lavoro curato da Alberto e Corrado Monteverde inserito nell’iniziativa editoriale “L’Unione Sarda Racconta - Eroi e Caduti della Seconda Guerra Mondiale”.

La ricerca

È il resoconto della guerra aerea nei cieli della Sardegna tra il 1943 ed il 1944. L’opera è il frutto di un’accurata ricerca su pellicole originali in 35 millimetri realizzate dai combat cameraman americani, recuperate nei National Archives di Washington grazie ad un progetto di ricerca del Club Modellismo Storico Cagliari sostenuto dalla Regione. Tra le sequenze più significative quelle che riguardano l’incursione su Cagliari del 13 maggio 1943, le uniche fino ad oggi conosciute. Ma ci sono anche le immagini dei bombardamenti di Carloforte, del campo di volo di Villacidro e degli incrociatori “Trieste” e “Gorizia” alla Maddalena. Di grande impatto, per il valore storico-documentario, anche le immagini del Generale Charles De Gaulle, in visita ai gruppi da bombardamento della “Francia Libera” schierati sul campo di Villacidro nel 1944. La colonna sonora è affidata a Mauro Palmas. La voce narrante è quella dello storico cagliaritano Emilio Belli.

I combat cameraman

Nel corso della Seconda guerra mondiale i combat cameraman dell'esercito americano hanno documentato con rara efficacia la risalita degli eserciti alleati nell’Italia invasa. Armati di robuste cineprese Bell & Howell Eyemo o Cineflex e macchine fotografiche Kodak, gli operatori in uniforme hanno attraversato i campi di battaglia, al seguito dei reparti impegnati nei combattimenti o a bordo dei bombardieri nel corso delle incursioni sui cieli delle martoriate città italiane. Il film, che ha una durata di 45 minuti, sarà anticipato da un’introduzione a cura della giornalista del tg di Videolina Egidiangela Sechi. È l’occasione per riscoprire, attraverso sequenze inedite, una pagina dolorosa della storia sarda che rivive nelle memorie degli anziani e che le giovani generazioni non possono dimenticare. Sono i giorni del furore bellico. Scrive Francesco Alziator: «Cominciarono quei giorni dell’ira in un implacabile ventoso febbraio, nel quale nuvole, vento, rovesci di pioggia e il magnifico folgorare di un sole che sapeva già di primavera si alternarono in un modo assurdo, sconclusionato, beffardo. Le case caddero ad una, a due, a blocchi, a rioni, senza difesa e senza logica. La polvere coprì in un volatile, impalpabile sudario, l’attimo dei crolli. La città morì senza litanie e sui cadaveri degli insepolti gli aliti dell’aprile fecero sbocciare pietosi fiori, figli del vento».

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