Pubblichiamo oggi la riflessione di un lettore circa le vicende relative a Porto Canale a Cagliari. Un augurio che si possa risolvere un nodo cruciale non solo per Cagliari, ma per l'intera Isola.

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"Gentile redazione,

con riferimento alle vicende di "Porto Canale", si tratta di qualche cosa che i nostri passati politici forse hanno tenuto un po' troppo in letargo, per loro volontà.

Fin dal lontano 1980 abbiamo avuto l'opportunità di attuare la "Zona franca" - allora si parlava di Z.F. - solo per porto canale ed altre aree portuali. Oggi viste le evoluzioni nel merito, la delibera sull'istituzione della Zona Franca Extradoganale della Sardegna del 12.02.2013 N.9/7 (Governatore Ugo Cappellacci) non è stata mai opposta dal Governo Nazionale entro il termine di 90 giorni, perciò, se tanto mi dà tanto, la stessa delibera è divenuta legge, oltre ad essere operativa in virtù della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna.

Ci possiamo solo augurare, quindi, che chi ci guida alla Regione acceleri queste procedure e non abbia timore delle conseguenze, che potremmo ben immaginare, vigilando attentamente su tutte le persone ed in particolar modo sulle società che chiederebbero residenza o sede legale presso di noi.

Politici non abbiate paura di Gioia Tauro o di Trieste che risulta abbia 5 postazioni franche.

Se pensate di non poter gestire questa innovazione, cercate collaborazione tra luminari, cito ad esempio la dottoressa Randaccio che tanto ha studiato questa materia.

È tempo di non farsi sfuggire l'occasione e auspico che il 2018 ci regali tanta innovazione nel campo economico, con la consapevolezza che occupiamo un territorio di inestimabile valore.

Non dimenticate siamo poco più di 1.658.000 abitanti, e se escludete chi è già in pensione e chi è ancora nell' età scolastica, i posti di lavoro da reperire sono ben pochi.

Salviamo il Porto Canale, ma salviamo tutta la Sardegna".

Cordialmente,

Giuseppe Melis - Cagliari

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