D unque, il cattivissimo Kim ci guarda dall’alto. I satelliti del dittatore della Corea del Nord hanno sorvegliato e fotografato la Casa Bianca e il Pentagono a Washington.

Ora, che uno che peraltro ha sbagliato barbiere piazzi satelliti spia sui siti più sensibili degli Usa (e poi lo declami attraverso l’agenzia di stampa statale), è una cosa senza senso: che spionaggio è, se chi spia si “costituisce” mentre lo fa? Ma Kim Jong-un è fatto così: spietato, ma a volte ingenuo. Infatti, dal barbiere per dirgliene quattro - anzi, per sparargli contro un intero caricatore, ognuno ha il suo stile - non è tornato.

A parte questo, che cosa ha fatto davvero il nuovo “gioiellino-spia” dell’ilare Kim prima di ficcanasare nel cuore del potere politico e militare degli Stati Uniti? L’agenzia di stampa del feroce dittatore riferisce che quel satellite sorvegliava anche Roma, ma da notizie esclusive che abbiamo solo noi, pare che il “rodaggio” l’abbia fatto non su Roma, ma su via Roma. A Cagliari. I servizi segreti di Pyongyang hanno riferito che nell’Aula del Consiglio regionale non c’era quasi nessuno perché molti consiglieri erano radunati in una saletta attigua, per segretissime decisioni di importanza planetaria.

In realtà, era la buvette. E cercavano, invano, l’accordo sui candidati presidenti.

Ma questo, per favore, non ditelo a Kim. Lui ci crede scaltrissimi.

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