È l’obiettivo dell’Alleanza contro la povertà (un’assemblea di trenta associazioni) che, ieri mattina, ha convocato gli assessori regionali di Sanità, Lavoro e Istruzione, Luigi Arru, Virginia Mura e Claudia Firino, per chiedere un fondo di 30 milioni di euro.
È una coperta sempre troppo corta quella che deve coprire il deficit della sanità sarda. Per il 2016 è in arrivo una nuova tegola da 172 milioni di euro di ulteriore disavanzo. Nella Finanziaria, infatti, è previsto uno stanziamento inferiore rispetto all
‘Comuni sempre più costretti a stringere la cinghia per contribuire al risanamento della finanza pubblica. Significa rinunciare a finanziamenti e tagli che, tra il 2010 e 2015 in Sardegna, si è tradotto in 284 milioni di euro in meno a disposizione dei Comuni.
Non arrivano applausi scroscianti da parte dei sindaci per la riforma degli Enti locali. Anzi, forse nell’esprimere giudizi sulla legge “sarebbe il caso di diminuire l’enfasi sia in positivo che in negativo”, ha sottolineato il presidente dell’Anci, Pier Sandro Scano.