L'italiano più veloce di sempre ha sangue sardo.

E, più precisamente, tempiese.

Già, perché basta parlare un attimo col padre-allenatore, Salvino, per capire che la Sardegna, Tempio Pausania e Sassari non sono certo un dettaglio.

Il record di 9"99 sui 100 metri stampato a Madrid lo scorso weekend parte esattamente dal nord dell'Isola dove il babbo di Filippo Tortu è cresciuto e si è formato come uomo e atleta.

Poi l'incontro con Paola, il trasferimento in Brianza e la nascita del velocista che, dopo 40 anni, ha superato i 10"01 del mito Pietro Mennea abbattendo il muro dei 10 secondi.

Per capirci: Tortu è diventato il terzo bianco più rapido di tutti i tempi dietro solo al francese Cristophe Lemaitre (9"93 e vincitore di due bronzi olimpici) e all'azero, naturalizzato turco, Roman Guliyev (9"97, oro mondiale).

Tortu con i genitori e il fratello, nel corso della conferenza stampa di oggi (25 giugno)  a Milano
Tortu con i genitori e il fratello, nel corso della conferenza stampa di oggi (25 giugno)  a Milano
Tortu con i genitori e il fratello, nel corso della conferenza stampa di oggi (25 giugno) a Milano

Il 20enne di Carate Brianza però non vuole fermarsi qui anche se fare proclami non gli piace. Preferisce far parlare la pista dove, a detta sua, non gareggia mai solo, ma con tutta la famiglia. Un obiettivo condiviso col padre, il fratello Giacomo, mamma Paola e il preparatore Flavio. Senza dimenticare le nonne con cui c’è una bella diatriba sulle origini. Ma lui è sicuro: "La Sardegna fa parte di me, ce l'ho tatuata sulla pelle. Ma, occhio - scherza -, perché mia nonna brianzola potrebbe offendersi".

La mette sul ridere Filippo, e come non farlo dopo l’impresa compiuta? D’altronde è ancora giovanissimo e ha tanta strada da fare. A partire dai prossimi impegni ai Giochi del Mediterraneo di Tarragona e agli europei di Berlino dove sarà impegnato in estate.

Berlino. La città giusta. La città che, nel 2009, ha visto Bolt stabilire i record del mondo (tutt’ora imbattuti) sui 100 e 200 metri.

Filippo, ci racconta che cosa ha provato quando ha visto sul tabellone di Madrid 9"99?

"Nel momento in cui mi sono reso conto del 'tempone' ho abbracciato subito mio fratello Giacomo e la mia famiglia. Loro sono stati fondamentali per il successo. Ora si dice 'Filippo ha battuto il record', ma in realtà non è così. La famiglia Tortu e tutte le persone che mi sono state vicine in questi anni hanno battuto il record. Senza di loro non ce l'avrei fatta".

Suo padre, che lei ama chiamare per nome, Salvino, in tutto questo è stato determinante?

"Mio padre Salvino ha un'intelligenza incredibile nel gestire le gare e la testa di un atleta. Ha inventato un nuovo modo di vivere l'atletica. Tra noi quando si entra in pista c'è un rapporto molto professionale, riusciamo a lasciare da parte i sentimenti che normalmente ci sono tra padre e figlio. Meglio non divulgare cosa ci diciamo durante gli allenamenti, ma è giusto così. Pianifica tutto alla perfezione e alla fine i fatti gli danno ragione".

E le ha trasmesso anche un grandissimo attaccamento alla Sardegna. Non è vero?

"È una terra che sento mia. Non ci ho mai vissuto per tanto tempo, se non per le vacanze. Questo è uno dei miei più grandi rimpianti e voglio rimediare al più presto, anche se Salvino direi che ha compensato bene. Sono veramente orgoglioso delle mie origini e non vedo l’ora di tornare nella nostra splendida Isola".

Anche suo fratello Giacomo parla come se fosse sardo…

"Entrambi abbiamo la Sardegna tatuata nel costato. Credo che questo valga molto più di tante parole".

Filippo autografa la bandiera con i 4 Mori
Filippo autografa la bandiera con i 4 Mori
Filippo autografa la bandiera con i 4 Mori

Pensava davvero di poter arrivare a un risultato del genere?

"Forse non mi rendo conto di quello che ho fatto, ma è una cosa voluta. Non voglio assolutamente deconcentrarmi o pensare di essere arrivato al mio limite, perché sarebbe un grandissimo errore. Certo devo ancora abituarmi a parlare del mio record iniziando dal nove e non dal dieci. In futuro l’intenzione è quella di lavorare sulla staffetta, la reputo molto divertente e impegnativa. È il momento in cui un velocista trasforma uno sport individuale in un gioco di squadra. Tutto deve funzionare alla perfezione e questo mi affascina. Poi ci sono tanti atleti italiani di grande livello e insieme possiamo fare la differenza agli europei di Berlino. Daremo tutto".

Crede che ora l’atletica italiana avrà più visibilità?

"Non so se il mio risultato porterà più attenzioni al movimento e neanche me ne interesso. Io corro per me stesso, per la mia famiglia, per chi mi vuole bene e per chi, come mio padre, ha sempre dato tutto per farmi stare tranquillo e andare bene. A pubblicizzare la disciplina ci pensate voi della stampa; io penso solo a stare concentrato".

Nelle gambe si sente di poter abbassare ulteriormente lo straordinario 9"99?

"Non so esattamente quale tempo sono in grado di raggiungere. Sicuramente non mi voglio fermare e già dalla prossima gara proverò a limare il cronometro. Corro per questo e voglio migliorare costantemente. Molti dicono che abbia delle potenzialità enormi nei 200, ma la verità è che li ho corsi solo due volte in tutta la carriera. La distanza in quel caso sarebbe più ampia e il lavoro da fare è maggiore. Serve correrli più volte per gestire bene le frequenze. So di poter far bene, non lo nego, ma vediamo. Credo di avere nelle gambe un 20"20"".

Cosa vuole dire al popolo sardo che la segue con affetto?

"Che non vedo l’ora di rientrare in Sardegna. Mio padre mi ha trasmesso dei valori importantissimi, tipici del popolo sardo, che mi porto dentro sempre. L'Isola è parte di me".

FILIPPO PROTAGONISTA A MILANO:

Filippo Tortu protagonista a Milano
Filippo Tortu protagonista a Milano
Filippo Tortu protagonista a Milano
La conferenza stampa nella sede di Radio Italia
La conferenza stampa nella sede di Radio Italia
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Filippo è l'uomo dei record...
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... ha battuto quello di Mennea sui 100
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Lo sprinter è sceso sotto il muro dei dieci secondi
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Con la famiglia
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"Ora penso solo a Berlino", ha detto Tortu
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"Devo rimanere concentro fino agli Europei"
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Poi? "Vacanze in Sardegna"
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IL SALUTO AI NOSTRI LETTORI:

Servizi di Filippo Migheli

(Unioneonline)

IL RECORD A MADRID:

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