Dall'Under 15 fino alla Nazionale di Gianpiero Ventura. "È stato bellissimo, non me l'aspettavo. È la conferma che sto facendo bene". Ora Nicolò Barella è tornato alla Giovane Italia di Gigi Di Biagio. Solo test amichevoli, fino al 2018, con l'Under 21 azzurra qualificata di diritto agli Europei come Paese organizzatore. "Ma non chiamatele amichevoli, perché vincere ci aiuta a crescere".

CUORE ROSSOBLÙ - Barella ha raggiunto il ritiro di Città Sant'Angelo, vicino Pescara, dove l'Under 21 giocherà domani in amichevole col Pescara di Zeman ("con lui mi sono allenato per un anno, ma non ho mai giocato", ricorda), per poi trasferirsi a Frosinone, per il match con la Russia di martedì prossimo. Presenza fissa nei discorsi di mercato (osservatori dell'Inter erano presenti anche a Torino), ma lui sa bene dove guardare: "Sono un giocatore del Cagliari, tifo il Cagliari e per me non c'è nulla di più bello. Voglio raggiungere il prima possibile la salvezza e poi fare bene agli Europei con l'Under 21". E a chi insiste per conoscere il suo futuro, Barella risponde secco: "Penso solo al Cagliari, la squadra della mia città. Al mercato pensano il mio agente e il presidente". Un Cagliari dove Barella è diventato pedina insostituibile: "Non mi aspettavo una partenza simile. E poi gioco nella squadra della mia terra, la mia Isola. Per noi sardi è qualcosa di speciale e non potrei chiedere di più. Voglio continuare ad aiutare la squadra con altri gol e buone prestazioni". Da Rastelli a Lopez: "Due allenatori diversi. Chiaro che il cambio produce nuovi stimoli. Lopez è più sanguigno, punta molto sul carattere, come dimostrano le vittorie con rimonta".
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