"Che ci frega di Mourinho, noi abbiamo Hervatin".

Mercoledì pomeriggio, quando la schiacciante vittoria (4-0) nel derby contro la Nuorese assumeva i contorni della realtà, i tifosi del Lanusei assiepati sugli spalti del Lixius hanno riservato all'allenatore biancorossoverde un tributo che vale più di qualsiasi conferma.

Il tecnico di Porto Torres per loro resta l'unico timoniere possibile di una nave che ha ripreso la rotta giusta, ritrovato gli equilibri dovuti e, per la prima volta in questo tormentato avvio di stagione, non ha subito gol.

Difesa - a quattro - impenetrabile sebbene schierasse sugli esterni due fuori quota: a sinistra Davide Doa, classe 2000, ogliastrino di Arzana, e a destra Luciano Mezzapelle, siciliano, classe '99.

Entrambi erano stati catechizzati a lungo, durante l'allenamento di lunedì, quando Hervatin ha insistito nel provare i movimenti difensivi senza lasciare nulla, ma proprio nulla al caso.

E così, una volta in campo da titolari, i due baby hanno risposto alla grande.

Attenti, concentrati, meticolosi nelle diagonali, misuratamente sfrontati negli anticipi.

Il resto lo hanno fatto Michele Pisanu, il metronomo, e le mezze ali al suo fianco.

Non solo Mattia Floris, che ha avuto il merito di sbloccare il risultato, ma anche Angelo Labagnara, altro giovane gettato nella mischia ieri.

E da fuori quota sono venute le tre reti che, aggiunte a quella di Floris, hanno dato al risultato dimensioni rotonde e insperate.

Riccardo Oggiano (ex Arzachena) è stato autore del raddoppio, mentre le firme sul terzo e quarto gol sono state di Umberto Cavallaro e Nicola Pinna, entrambi partiti dalla panchina.

La svolta autentica, nel gioco, nell'atteggiamento, nella mentalità, però ha soprattutto un nome.

Quello - è perfino superfluo dirlo - di Gianluca Hervatin.

Tonio Pillonca
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