Leonardo Bonucci ora è un caso.

Era l'acquisto che doveva far fare il definitivo salto di qualità al Milan, pagato 42 milioni ai rivali bianconeri, ricoperto d'oro (ingaggio da 7,5 milioni netti all'anno) e coccolato da allenatore e società, che gli hanno subito dato la fascia di capitano e il numero 19 strappandolo a Kessiè.

E invece è diventato il simbolo del fallimento dei rossoneri in questo primo scorcio di stagione.

Prestazioni sempre al di sotto dei suoi standard, e quasi sempre anche al di sotto della sufficienza.

E ieri, in occasione della gara casalinga con il Genoa, l'harakiri: gomitata a un calciatore avversario, espulsione che lascia i suoi in 10 sin dal 24' minuto di gioco, e squalifica di due giornate, che gli farà saltare anche la partita di sabato prossimo contro la Juventus.

Sul caso Bonucci ora è intervenuto anche il motivatore del centrale rossonero, e lui è convinto che questa espulsione gli farà bene, lo farà tornare coi piedi per terra.

"Il modo in cui è stato accolto al Milan - spiega Alberto Ferrarini - ha spedito il suo ego al 50esimo piano di un grattacielo. Questa ridimensionata, questo bagno di umiltà, è una cosa che secondo me gli farà molto bene".

"Lui è un soldato, è sempre stato un soldato, di Antonio Conte, e un uomo della triade di Buffon, Barzagli e Chiellini. È un giocatore che non è nato campione, a differenza di altri: lo è diventato", continua Ferrarini. Che vede l'espulsione di ieri come un "game over". Insomma, toccato il fondo, "adesso logicamente c'è la rinascita". È quello che si augurano i tifosi del Milan.

Il diretto interessato, su Twitter, si è dissociato: "Mi dissocio completamente da quanto è stato detto oggi da Alberto Ferrarini, che non corrisponde al mio pensiero".

(Redazione Online/L)
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