Bisogna partire dal minuto 39 del primo tempo per raccontare questa prima di campionato del Cagliari all'Allianz Stadium di Torino.

È il momento del primo VAR nella storia nel campionato italiano.

L'arbitro Maresca consulta la moviola e vede l'evidente fallo di Alex Sandro su Cop, che era stato servito spalle alla porta da Ionita.

Per Farias si presenta l'occasione di passare alla storia come il primo a segnare su rigore concesso grazie al VAR, ma il numero 17 rossoblù tira un malissimo: debole, centrale e a mezza altezza. Parare per Buffon è un gioco da ragazzi.

Siamo nel momento migliore del Cagliari, che già pochi minuti prima era andato vicinissimo al gol con lo stesso Farias.

Come spesso accade, e ancor di più quando si mancano occasioni contro squadre di questo calibro, gol sbagliato, gol subito. Quando manca una manciata di secondi alla fine del primo tempo Dybala spegne i sogni del Cagliari e avvia la partita verso un secondo tempo che ha ben poco da dire.

Rastelli lascia in panchina Joao Pedro e Sau, schierando Cop e Farias in avanti. Col senno di poi non si rivelerà un'ottima scelta.

La Juventus passa in vantaggio già al 12', con Mandzukic che raccoglie un cross di Marchisio e, grazie allo spazio concessogli da Padoin, scaraventa al volo alle spalle di Cragno.

Il Cagliari del primo tempo comunque si difende bene, e contrattacca: tra il 35' e il 40' le due grandi occasioni.

Prima è una gran giocata di Barella a liberare Farias in area di rigore, sul tiro del numero 17 si supera Buffon, e Faragò a porta vuota non riesce a ribadire in rete. Poi, l'episodio del VAR e il rigore calciato malamente dallo stesso Farias.

In pieno recupero, lancio di Pjanic, controllo e sinistro perfetto di Paulo Dybala. La partita finisce qui: il secondo tempo è accademia.

La Juve può controllare e lanciare i suoi nuovi acquisti. In mezzo, arriva il 3-0 firmato da Higuain, apparso il meno in forma degli attaccanti bianconeri.

Nel Cagliari Joao Pedro dà un po' di vivacità al gioco d'attacco, ma è troppo tardi.

Testa alla prossima partita, un'altra trasferta durissima, a San Siro. Provando a ripartire da quanto di buono fatto nel primo tempo di Torino, e a dimenticare quel fatale minuto 39.

Davide Lombardi

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