La speranza è che, con la sconfitta casalinga col Piacenza, l'Olbia abbia toccato il fondo.

Perché vorrebbe dire che dopo la batosta rimediata ieri, nel match della 7a di ritorno di Lega Pro, i bianchi possono solo risalire.

L'1-3 del "Nespoli" è una débacle senza attenuanti, decisa nei primi 22' dalla tripletta di Romero e dalle falle difensive che hanno permesso al centravanti emiliano, due metri di cristiano lasciato ai "piccoli" della retroguardia di casa Pisano e Pinna, di andare a segno al termine di azioni fotocopia.

Romero va a bersaglio al 3', al 15' e al 22' da destra con cross dalla sinistra di (nell'ordine) Matteassi, Castellana e, ancora, Matteassi.

La mossa tattica è l'inversione di Pisano e Dametto, che in termini di centimetri può dare qualcosa in più, ma ormai la frittata è fatta, e né la rete di Pisano, giunta al 28' della ripresa, né l'inferiorità numerica del Piacenza per l'espulsione di Castellana (doppia ammonizione), aiutano il tentativo di remuntada.

Le sconfitte di fila salgono, così, a quattro. Un filotto al quale la curva risponde con la contestazione e l'invito alla squadra di Michele Mignani di "tirare fuori gli attributi".

La classifica, poi, meglio non guardarla: adesso il margine di vantaggio sulla zona playout è di soli 3 punti, e domenica l'Olbia è di scena nella tana della Giana Erminio, col dente avvelenato per il 2-3 subito in rimonta all'andata.

A fine gara, il presidente Alessandro Marino ha rotto il silenzio stampa per confermare la fiducia all'allenatore, allo staff e ai giocatori, dicendosi "consapevole di avere al nostro interno le qualità e le forze per uscire da questo momento difficile".

Dello stesso avviso Mignani: "Da allenatore", ha detto il tecnico dei bianchi, "mi assumo le mie responsabilità, ma sono convinto che l'Olbia abbia le carte in regola per superare questo momento, e lo strumento è il lavoro".

La sua posizione si fa, comunque, sempre più difficile. Da segnalare infine, prima del match, il lancio di una bottiglia verso il pullman dell'Aspo che, dall'aeroporto, trasportava i tifosi del Piacenza al "Nespoli" per assistere alla gara, e il confronto tra Andrea Cossu e gli ultras emiliani al termine dell'incontro.

Il gesto, che fa registrare un finestrino rotto ma nessun ferito, ha contribuito ad accendere gli animi, con i supporters piacentini che, durante l'incontro, hanno invitato i sostenitori olbiesi all'aeroporto a fine gara e Cossu a far da pacificatore.

Da ex Cagliari, e data la rivalità tra rossoblù e Piacenza, il capitano dell'Olbia è stato preso di mira durante tutta la partita con espressioni poco carine.
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