È iniziato il conto alla rovescia in vista dell'esordio della nuova Nazionale di Giampiero Ventura: appuntamento il 1 settembre contro la Francia vicecampione d'Europa nella “sua” Bari.

E proprio oggi il ct nel capoluogo pugliese ha presentato la sfida del San Nicola, tornando su alcuni punti che aveva già affrontato a Coverciano in occasione della sua prima conferenza stampa.

"Qui mi sento a casa, è un città che ama il calcio e vive per il calcio. Sarà una rimpatriata", ha esordito Ventura. Il tecnico è già con la testa alla sfida contro i transalpini. "La Francia mi da degli stimoli, spero la dia anche ai calciatori. Abbiamo solo tre giorni per preparare una partita che di solito richiede più tempo", ha spiegato.

Per quanto riguarda l'Italia che vedremo in campo, visto il poco tempo a disposizione Ventura non farà alcun stravolgimento né negli uomini e né nel modulo. "Quando ho detto che dobbiamo riprendere da dove Conte ha lasciato, penso a un calcio organizzato con compattezza e disponibilità. È da lì che dobbiamo ripartire", ha ribadito Ventura.

Sabato sera dopo Lazio-Juventus il neo ct diramerà la sua prima lista di convocati, che sarà formato grosso modo dal gruppo che ha giocato gli Europei più qualche novità.

“Devo imparare ad accelerare i tempi. Per quanto riguarda le scelte parto da una grande compattezza di gruppo e dalla disponibilità dei giocatori", ha detto il ct.

Il 5 settembre ad Haifa con Israele l’Italia farà poi il suo esordio nelle qualificazioni alla Coppa del Mondo e in palio ci saranno tre punti preziosissimi per cominciare nel migliore dei modi il cammino verso Russia 2018.

“Con Israele vorrei avere giocatori in condizione”, ha dichiarato Ventura per poi anticipare che porterà probabilmente con sé anche qualche elemento nell’orbita dell’Under 21. “Sono sicuro che ci sia la possibilità di fare buon calcio”, ha aggiunto il ct, “ho bisogno di tempo, l'unica cosa che manca. Sono fiducioso perché quando analizziamo le cose, vedo grande partecipazione dei giocatori. Partiamo da una posizione privilegiata, mentre Conte ha dovuto costruire il grosso dell'organizzazione. Ora posso dedicare l’80% ai dettagli e il 20% all'organizzazione. Questo contesto di partenza mi fa sperare in un’ulteriore crescita”.

Ultima battuta in merito agli stage: “Sto facendo il giro di tutti i ritiri, se i giocatori non possono venire, io vado da loro, a domicilio. La mia non è una visita di cortesia, ho a disposizione i giocatori per circa mezzora per fare delle sedute video. Mi piacerebbe trovare due o tre date per far giocare i ragazzi tra i 21 e i 23 anni in modo da poter avere alla fine del biennio un gruppo di giocatori giovani pronti ad inserirsi, ragazzi di grande spessore che rischiano di pagare l'impatto quando vengono convocati”.
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